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domenica 24 novembre 2019

Il Riposo di Ebe

Guarisci presto, oh Ebe, dal tuo morbo
che è Novembre finita la vendemmia,
quando la prima febbre viaggia lungo
la neve fredda

che inizia a scendere sui freddi vitigni!
Io, infatti, bramo ancora i tuoi sereni
calici, sguardi eterni d'una Dea 
sempre gioiosa;

e attendo nuovamente nella steppa
dei campi congelati, che tu riempia
di parole fuggevoli il silenzio
nero del giorno.

Sì! perché, mia Ebe, i miei Sogni son
come una pianta di èllera selvaggia:
s'arrampicano sul vento, ma hanno
in terra le radici.

Ti sia melliflua la febbre crudele
nell'infinita Morte dell'Autunno!

Peder Mork Mønsted, Un Paesaggio invernale con Alberi e Legna, Tardo-Romanticismo austriaco, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIV del Mese di Novembre AD MMXIX.

domenica 17 novembre 2019

I Corvi alla Finestra

Ho appena scorto passare dei corvi
nel cielo che è vicino alla mia smorta
finestra, dove affiorano i pensieri
di una giornata triste, buia... che è folle
nella sua piova leggera... potente.
Eppure un suono di gioia mi percuote
un orecchio; e non è lo sparo acuto
della caccia nei boschi. Ma è una speme
rediviva nel cuore... di irredenti
Sogni, che l'alba ora mette alla prova.
Ho immaginato che quei corvi orrendi
fossero rondini della Primavera.
So che è finito il tempo del Silenzio.

Vincent Van Gogh, Campo con Corvi, Impressionismo e Post-Impressionismo olandese, 1890

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XVII del Mese di Novembre AD MMXIX.

La nuova Bellezza dell'Autunno

Tanto sguardo di febbre e di pioviggina
giù, per le strade, crolla. Ora davvero
sento l'odor delle foglie bagnate,
il cesio grido del lor cuore d'oro;
e che importa se è secco?.... Né mi spiacciono
queste tinte autunnali, e questi stagni
leggermente coperti dalla brina
del mattino; né sprezzo il lento piover
di due nuvoli neri che, piangendo,
mi ricordano gli attimi di un vecchio,
ultimo Temporale. 
Ora so amare codesta Natura
dai colori più accessi... questa pallida
stagione, nominata Autunno, senza
consenso d'una Bellezza che è eterna.

Julius Klever, Paesaggio innevato in Ucraina, Tardo-Romanticismo lituano e russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XVII del Mese di Novembre AD MMXIX.

mercoledì 6 novembre 2019

Le Foglie sul Ponte - Scendono secche le Foglie sul Ponte

Scendono secche le foglie sul ponte,
sugli stagni reconditi e bui, sulle
umide terre allevate da un bacio
della piova leggera.

Dappertutto, così, per l'orizzonte
s'espande un lezzo di fredde betulle,
di ciliegi bagnati, di un bel faggio
ferito dalla sera,

di bacche amare gelate, di un fonte
un po' ghiacciato, di nebbie-fanciulle,
di muschi che superstiti da maggio
gridano una preghiera.

Ma le tue ombre passeggiano romìte,
calpestano leggere queste foglie,
nei tuoi occhi hai il cielo che tramonta presto.

Tra le querce assopite
così tu vai; e zittisci. Nè sai che doglie
nel cuor io sento; e che il tuo ponte è mesto.

Julius von Klever, Foresta rossa d'Autunno con la Neve, Tardo-Romanticismo lituano-russo, 1911

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì VI del Mese di Novembre AD MMXIX.

lunedì 4 novembre 2019

Una Giornata di Nebbie - Quando mi son svegliato m'era intorno

Quando mi son svegliato m'era intorno
una strada di nebbia. Ma ora è sera:
son sepolte le vie annebbiate e stanche,
son svanite le brume.

Eppure fosco... fosco il ciel del giorno
mi si presenta; e in sua pallida cera
ritornano le vecchie nebbie stanche,
e il loro fioco lume.

Non so se le amo; so che sono spettri
che m'attraggono il cuor, pur con dolère,
e che mi pasco di lor in ver le cime.

So che, oltre i miei sospetti,
mi son bagliori d'immenso piacere,
un attimo di quiete e di Sublime.

John Atkinson Grimshaw, Una Strada con Passante in Mezzo alle Nebbie, Tardo-Romanticismo inglese, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì IV del Mese di Novembre AD MMXIX.

domenica 3 novembre 2019

Il Ramo che si spezza

Come un ramo appassito di una quercia,
che scricchiola tra la nebbia e la piova,
così portato a rompersi in un attimo,
è il fuggente momento delle spemi.
Non gli serve che un rantolo di vento,
una goccia di brina appena fredda;
e questi si spezzerà in tante parti,
minuscole, insignificanti e brutte;
e di sé lascerà forse due schegge,
o un piccolo rigonfiamento oscuro
di legno sulla terra brusca e umida.
Né più una nuova ora di Primavera
colmerà di un germoglio. Né vedrà
i suoi compagni ritornati in Vita.
Egli ha scelto di stare con le sue
foglie, defunte due o tre giorni fa.

Gruppo dei Pittori Girovaghi, Una Carrozza sul Viale, Romanticismo slavo, Prima e Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica III del Mese di Novembre AD MMXIX.

Aspettando l'Arrivo del prossimo Inverno

Presto te rivedrò, o inverno; e il tuo fiocco
di neve mi sarà come la Luna,
quando timida splende sulle sponde
di questo inalterato immenso vuoto.
Ho imparato così svelto a seguire
le orme del Fato sul ghiaccio del Sogno;
e non m'importa più delle betulle
spoglie, dei rami scheletrici che urlano,
dell'orizzonte buio verso il meriggio.
So che ti rivedrò e che presto avrò
il sollazzo di due candele bianche,
una via alluminata per Natale,
il ricordo del suo infame silenzio.
Ho imparato davvero a non seguire
l'incanto osceno dei Sogni crudeli.

Alois Arnegger,Tramonto su una Foresta in Inverno, Tardo-Romanticismo austriaco, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica III del Mese di Novembre AD MMXIX.

sabato 2 novembre 2019

II Novembre

Scivola via nella penombra il tempo,
e sulle vecchie foglioline morte
il perpetuo riposo si distende
sospirando altero.

Così mi si confonde questa Notte
pallida e buia. Mentre, frattanto, murmuri
selvatici di sonnolenti tenebre
arditamente

ascolto. Allora so che il fosco giorno
dei Morti sta giungendo alla sua fine,
che si appassisce sulla bianca tomba
il crisantemo,

che sulla stessa piazza, dove prima
v'era gente vestita da cordoglio
e con i fazzoletti agli umidi occhi,
adesso stanno

festevoli balordi. Ma la nebbia
non permette la festa, non la vede.
Splende soltanto la Luna ferina
sul cimitero.

John Atkinson Grimshaw, Una Passeggiata notturna al Chiaro di Luna, Tardo-Romanticismo inglese, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato II del Mese di Novembre AD MMXIX.

giovedì 31 ottobre 2019

Halloween - Le ultime Villi

L'ultima volta che io v'ho viste foste
come raggi di Sole che svaniva
ai marmi delle croci sepolcrali.
Lì vi chiamava la regina Notte,
lì pronunziava il nome vostro il vento;
e danzavate con le mosse toste
di chi è colpito da un truce tormento.

Villi, sorgete, bruciate le tombe,
gli sterpi, le betulle, i freddi salci,
a piedi ignudi ballate la ridda,
saltate con i teschi, con i calci,
al suono di cornamuse, di trombe,
di violini scordati dalla Morte!

Ma la nebbia di un giorno di Novembre,
così sottile, così densa e folle,
anche a voi infonde paura e cordoglio.
E mi rimane dopo queste tempre
d'un incubo o di un Sogno, un tristo colle,
e questo scialbo, sì dolente foglio.

Giuliano Bartolomeo, Le Villi, Tardo-Romanticismo italiano, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XXXI del Mese di Ottobre AD MMXIX.

mercoledì 30 ottobre 2019

A Novembre - Così ho perduta la mia Ombra solitaria. Ora tremo

Non t'ho scritto per scriver Poesie.
E le nevi gelate dell'inverno
lo ricordano. Ma oggi tu non credi
a quel che dico. Disperdi nel vasto
silenzio le mie parole piangenti.
Mi rimangono i giambi degli elogi
tenebrosi, le terre avvolte in tristi
nebbie, una vasta pianura che dorme,
il mese di Novembre, e il dì dei Morti.

Così ho perduta la mia ombra solitaria. Ora tremo.

John Atkinson Grimshaw, A Moonlight Lane, Tardo-Romanticismo inglese, 1874

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì XXX del Mese di Ottobre AD MMXIX.

La Nebbia dei Crisantemi

Pioviggina tra le nebbie. Biancheggiano 
esterrefatti giorni di Novembre.
Biancheggia la mia pallida sembianza. 
Albeggia e piove il pianto per gli Estinti.
Così io, attonito e triste, sulla vecchia
via passeggio che va verso le tombe,
verso lapidi senza nome e senza
croci. Domani, infatti, forse già oggi,
si preparano i fiori per i Morti. 
E d'intorno la nebbia schiude i petali,
come il sudore della sepoltura
sulle guance del falbo crisantemo.
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Ma cosa dire ai Morti?
che è dolce e amaro il profumo dell'ossa,
il lezzo delle rose, il sapore dei vermi.
Che è bello che io mi sappia come un cenere,
appeso a stento a un sottile fogliame
di cruda Vanità.

È l'ora, dunque, delle scialbe nebbie
degli ultimi crisantemi.

Frank William Warwick Topham,Voyage of King Arthur and Morgan Le Fay to the Isle of Avalon, Tardo-Romanticismo inglese, 1888

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XXIX del Mese di Ottobre AD MMXIX.

martedì 22 ottobre 2019

La Favola del Cacciatore del Nilo

Per conquistare la bella fanciulla,
figlia del Re, il cacciatore regale
un giorno andava a cacciar sulle rive
del Nilo. Solo due frecce avea dietro,
e un arco curvo dono di battaglia.
Voleva catturare un ibis maschio,
e una femmina bella di fenicottero.
Eppur la prima freccia sbagliò il suo
bersaglio e precipitò in mezzo al Nilo;
la seconda servì per aquietare
i famelici appetiti d'un nero
coccodrillo. Rimase a mani vuote.
Nel palazzo la bella principessa,
intanto, contemplava i doni di altri
pretendenti: il Numida con un pugno
delle sabbie del suo amato deserto, 
indegno dono per una regina;
il Greco, dai capelli avvolti in riccioli,
e le villose gambe, con un po'
d'ambra, oro menzognero per la donna
figlia del Re; l'Ebreo, ora tracontante
nel metterle sui piedi il vero Libro
del ver Iddio; il Persiano con un cesto
di persiche melliflue e d'altre sete,
da un Paese senza nome; e infine, il prode
egizio, con in mano la splendente 
spada sottratta a un Assiro sconfitto.
Per ultimo sovvenne il cacciatore.
"Non m'hai portato niente?" chiese ardendo
la fanciulla. "Oh regina! Avevo due
frecce: con una ho preso al volo il tuo
cuore. Con l'altra, il mio vi ho stretto. E l'arco
fu il Sogno di poterti dir che t'amo".
Alla fanciulla piacque sì il suo detto
che discesa dal trono l'abbracciò;
e compreso dai suoi occhi il grande Amore,
con un bacio gli disse che sarebbe
diventato suo sposo. Oh voi! non serve
amar con l'oro, quando basta il cuore!

Affresco di Ignoto sulla Parete di una Tomba egiziana, Nebamon, lo Scriba, durante una Battuta di Caccia, Arte egiziana, I Millennio a.C.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XXII del Mese di Ottobre AD MMXIX.

domenica 20 ottobre 2019

Due Sonetti romantici di una Domenica pomeriggio d'Ottobre

Tutto è Silenzio, e nella Nebbia oscura

Tutto è silenzio, e nella nebbia oscura
un'ombra passa e più non ha parola,
ma la mia Anima resta assente e sola
nel meriggio che adesso la späura.

Allor m'assalse la crudel iattura!
Né la speme mia estrema mi consola,
né mi aquietano il Sogno e la sua fola,
ma il labbro suo tacente li disuna.

Così venia a morirmi in ciel il Sole!
Arpa che canta la dolce canzone
che non ha mai amato adesso suona.

Eppur è duro il tacer di chi 'l vuole,
per negarmi una nobile passione,
là, ove la Luna sospirando tuona.

Or s'addormenta il Trovator che canta

Or s'addormenta il Trovator che canta,
Madonna lieta, al tuo veron di fiore,
poiché cantò per tanto dell'Amore
che più si fa di Sogno, e non la pianta.

Così vedi tra le querce la sua affranta
Anima improba! È steso di dolore,
sull'arpa, sulle rose, e sulle viore,
ove di Morte un po' l'alba lo ammanta.

"È truce il tuo silenzio e non lo sai.
Né ti prende virtù di dir parola,
né il labbro tuo diventa men amaro.

Ma se cantando è ver ch'io cerco guai,
non tacer del silenzio che consola,
ma di' cos'hai nel cuor, e parla chiaro!"

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XX del Mese di Ottobre AD MMXIX
Herbert James Draper, Tristano e Isotta, Tardo-romanticismo inglese, Seconda Metà del Secolo XIX

giovedì 3 ottobre 2019

Un'Elegia a Ebe

Lento s'appresta l'oblio quando il tuo guardar ne' miei sguardi
iri di rapimento mi rivolge. Ma ora che so

quant'è la lontananza che colmano i Sogni fuggevoli,
come un Oceano impetuoso tra terre selvagge, e che pallide

e secche cadon le foglie sulle maschie braccia del nuovo
Ottobre, io di te non vedo più nulla, o un sorriso,

né un'ombra confusa tra le prime nebbie sottili,
tra i lumi della Luna - assente profonda, tra i fili

della piova battente. Ma sovviene presto il Tramonto,
o mia Ebe solitaria, che decreta al Sogno la Morte,

la fine alla vendemmia.

Alfred Elmore, Tanto Rumore per Nulla, Romanticismo inglese, 1846

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì III del Mese di Ottobre AD MMXIX.

domenica 29 settembre 2019

Due Sonetti romantici di Settembre

Or è triste il mio Meriggio, ove nel Cuore

Or è triste il mio meriggio, ove nel cuore
l'Autunno tace. Né il tuo labbro muto
parla, né il Sole dona il suo chiarore
agli occhi miei; né per sempre perduto

di te il ricordo sfugge. Ma le viore
che si chiudono a Morte, e il tuo svenuto
silenzio a me, quando parlò d'Amore
il Sogno, a tormentar si vanno. E il liuto

che a te ripete indarno le sue meste
lodi, presto si stanca e si lenisce
nel pianto. Allora sfugge il nostro assorto

istante. E mentre gridano le feste
lontane, questa attesa qui finisce;
(e) tutto quel che fu Sogno ora mi è morto.

Vorrei dimenticarti, o Sera, e dire

Vorrei dimenticarti, o sera, e dire
addio all'immenso mar che tu sovente
mi porti, quando nel Sogno le spire
della Notte m'opprimono. E il ridente

tuo sguardo che mi fa tanto soffrire
anche nel sonno, e le tue attese e lente
chiome, io vorrei nel cuor farmi svanire
forse per un istante. Ma il demente

pensiero più non si placa, e si converge
tutto nel petto mio profondo, dove
la tua immagine torna e si fa immane.

Allor è come un pugnal che si immerge,
il fascino tuo. E il mio piangere piove
sopra questo Destino che m'è infame.

Johan Klombeck, Un Paesaggio invernale, Tardo-Romanticismo tedesco, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIX del Mese di Settembre AD MMXIX.

venerdì 20 settembre 2019

I Primi tre Sonetti del nuovo Autunno

Il Buio della Sera alla Finestra

Il buiö della sera alla finestra
io vedo; e la brevità dell'Estate,
e di Settembre le nebbie che a fiate
prime si mostrano, e la nube mesta

annunziatrice della Notte, e questa
attesa d'un che d'ignoto, a me odiate
ombre riportano. Ahi! né le pacate
ore mi sono care, né la desta

scintilla della Luna più mi aggrada
in tanto buiö. Ma dentro, pur lento,
un udir legger di gioia ho io nel cuore

come d'un Sogno che chiama; e la rada
di questo mar notturno in un momento
mi s'allumina e dice inni d'Amore.

Splendon le Vie lontane e sopra i biondi

Splendon le vie lontane e sopra i biondi
campi le nubi della sera, e quella
Luna che timida albeggia, profondi
sguardi del vespero. Ma la rubella

strada che ammiro, dove vagabondi
corvi bisticciano oscene budella
di caccia, a me di sprezzo grida. E i tondi
rami del noce che una pìccol stella

di fioco lume ghermisce, e i latrati
dalle cascine diroccate, i quai
mattoni stanno spogli al freddo, e il raggio

oscuro della Notte or di sprezzati
incubi mi circondano. Né i guai
m'opprimon. Ma di sognar ho io coraggio.

Addio! Oh esequie d'Estate! il tuo santo

Addio! Oh esequie d'Estate! il tuo santo
avello ancor s'aprirà per un anno,
la ghirlanda intrecciando con il canto
della vendemmia. Né èllera né affanno

a te... a me mancheran; né più d'accanto
ti rivedrò sì presto. E grideranno
i giorni in questo passeggero pianto
di nebbie, e tante Notti specchieranno

le steppe con la neve, e le bufere.
Ma tu non sei ancor pago, oh malvagio Ade!
che trattieni per sempre Persefòne!

Allora sono più lunghe le sere,
il luminoso giorno presto cade,
ed è questa, o Ade, la sua pia canzone.

Hans Andersen Brendekilde, Autunno, Tardo-Romanticismo scandinavo, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Venerdì XX del Mese di Settembre AD MMXIX.

martedì 3 settembre 2019

Il Sapore della Sera

E sento lungo la sera i sospiri
della campagna che dorme. Ma so
che dimani verrà mietuto un campo,
che la paglia tra poco brucerà...
che è breve l'attimo in cui porta ogni onda
dell'Arbogna le prime nebbioline,
feconde al sonno nelle Notti buie
del nascituro Autunno. 

E ora che sento suonar le campane
nella foschia leggera di Settembre,
io riposo a occhi aperti con un pianto
nascosto di profonda nostalgia,
di cui non so né il come, né il perché.

John Atkinson Grimshaw, Notturno inglese, Tardo-Romanticismo inglese, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì III del Mese di Settembre AD MMXIX.

lunedì 12 agosto 2019

Ricordi di Montagna

E voi, vette tumultuose, come foste a me amate e care,
e come mi deste sul volto carezze di gelido

vento, mentre rivolgea il Temporale estivo il suo fosco
sguardo e le sue sì tepidi säette e i suoi tuoni lontani,

dacché forse sognai, bramai udir Valchirie, mie figlie
di nordiche fole! E come voi parlaste ai miei passi,

tra la vagabonda piova che cadde sugli occhi di tante
aguzze pietre, sopra le mute pinete e sulle onde

angosciose dei ponti di legno incostanti sul vacuo
dei baratri profondi! E ora mi rimane nel cuore

il vostro mormorio, le vostre cascate tuonanti,
del Ghiridone il ridente sogghigno selvaggio e sassoso.

Oh! Saluti a te, oh mio Ghiridone, cui l'orizzonte
schiude le sue ale montane sulle valli elvetiche, e cui

l'acqua con le brocche io attinsi! Saluti a voi, laghi argentati
dal Sole dell'Estate... voi, torrenti viscidi... voi

roveti sulle pietraie solitarie e ignude sui vecchi
sentieri sopra i quali camminai frequente pe' boschi

animati d'Agosto!.... E mi prende forte un'insana
doglia: quasi un sentir di nostalgica ombra d'Autunno,

quasi un desio di arrestare l'immenso che scorre nell'attimo
dei Sogni perduti... di un'Estate essa stessa avvinta

dalle fauci della Morte.

Julius Lange, Un Torrente di Montagna, Accademismo tedesco, Seconda Metà del Secolo XIX


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XII del Mese di Agosto AD MMXIX.

giovedì 1 agosto 2019

Di tutto non rimane che il Verso di questa Poesia

A volte la Luna di Notte mi sembra quasi ombra
crudele, che gli spettri mi ricorda nell'attimo
del suo miserando lume, quando appena... appena nel vedovo
velame di Ecate, comparendo urla:
con la sua voce d'argento, con il freddo canto del suo
cuore, con la mia parola singhiozzata in tanti sospiri
d'attesa.... E so che questa che sovvienmi è l'ora dei Sogni,
che le recondite Furie del sonno
m'attendono invano per ferirmi all'alba che sorge,
quando - con il Sole splendido - del vespro non resta che un osso,
un misero ricordo della Notte trascorsa
distillando i miei Sogni bugiardi.

Di tutto non rimane che il verso di questa Poesia!

August Hagborg, Conversazione sulla Spiaggia, Accademia tedesca, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì I del Mese di Agosto AD MMXIX.


sabato 27 luglio 2019

Strofe saffiche - La Tristezza di un Giorno di Pioggia

Come le lagrime alle guance rosse
d'una piccina vergogna, ora la piova
per le foglie dei salici discende
sotto il mio sguardo;

e, mentre odo le folgori tuonanti,
e il freddo sciabordio delle risaie,
questa Tempesta mi diventa dolce,
più dell'Estate

che il Sole suo disumano a mostrar 
se ne andò. Ma ora, poiché vedo crini
autunnali tra le nuvole del cielo,
e nebbioline

per le lontane montagne, forse, intendo
che manca poco al termine dei mesi
estivi. E so che Agosto, nelle vigne,
prepara ai labbri -

assetati di Gioia - quella mestizia
che è il mosto spumeggiante, il gran compare
riscaldante e gaio per la solitudine
d'altro mio Autunno.

Giuseppe Canella, Küstenlandschaft bei aufgehendem Mond, Romanticismo svizzero, 1840
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XXVII del Mese di Luglio AD MMXIX.