Ascolta, Ebe! Odo l’Autunno ridere
parole d’oro e parole pallide:
le foglie che cadono al Sole..
le foglie che gridano ai rami,
e il silenzio del campo ti bacia.
Àlzati!
Àlzati!...
Piccola Dea, voglio che a ridere
tu vada - cerula - dove ti bacia
la spiga e le ramora pallide:
mormorando i poveri rami
t’abbracciano in un incanto di Sole.
E il Sole_
_eccolo! ti attende tramontando. Àlzati,
oh mia Dea, seguimi! Andiamo ai rami,
a veder le frutta e a sorridere,
mentre i nostri labbi le pallide
melagrane incontrandosi baciano..
e baciano
i raggi tremuli che manda il Sole
donde risplende alle foglie pallide
il suo muto riverbero. Àlzati!...
Ancora una volta.. per ridere,
e per soffrire sui muti rami
e i rami
ignudi e tremuli, dove ti bacia
il mio labbio. Uno.. un bacio… Odo ridere
la tua pelle aurea sotto il Sole,
per la tua vendemmia dolce. Àlzati!...
E mèscimi le tue uve un po’ pallide
e le pallide
canzoni e l’alito roseo e i rami
della tua gioia!... Ascoltami e àlzati!
Dal lungo sonno che ti bacia
ancora mentre sorgi al Sole,
perché Estate è morta e tu vuoi ridere
e ridere
voglio anch’io. E cadono le foglie pallide
e ci riverbera di nuovo il Sole.
Abbracciàti per sempre sui rami
sogniamo… e il mio cuore ti bacia
per chiamarti ancora alla Vita. Àlzati!