Fogliami d’oro per l’Estate, rami
senza fine protesi alle lanterne
dei crepuscoli con lucciole falbe,
canti d’insetti per le rive senza
vergogna di ombre… E tanti richiami
per nottole e per le fredde viverne,
per le montagne della Luna scialbe,
come in un sogno o più in una parvenza
che toglie al Sole i suoi raggi leggeri,
che toglie ai vivi il respiro che vola
palpitando segreti e poi pensieri
anche se muto sta di ogni parola.
Ma al crepuscolo buio solamente io
resto e confuso e cieco e solitario
ambiguo nel mio eterno amico oblio
e nel mio dolor abitudinario.
Quadro di Arnold Böcklin (1827-1901), L'Isola dei Morti, III Versione, Simbolismo tedesco, 1883. Alte Nationalgalerie, Berlino.
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