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lunedì 5 luglio 2021

Fantasia medioevale, Sonetto come una Volta - I' vorrei che le tue Labbia aulenti

I’ vorrei che le tue labbia aulenti

siëno di biancospino et come mare,

aver cimbe natanti et sofferenti

per salpar dalli scogli et naufragare,

 

o ignota dama mia, orizzonte a’ venti

inauditi et tremendi; et poi sognare

col corde da’ ruggiti prepotenti,

il cor che non mi cape mai d’amare.

 

Ma pur quanto lucevano i capei

tuoi d’oro quando m’eri ignota, o terra,

dal mio viaggiar co’ il laùto commosso;

 

et forse ora che ti so, più i’ vorrei

scordar quel biancospino che ti serra

le labbia in bacio. Ma dico “Non posso”.

Quadro di Cesare Saccaggi (1868-1934), Dante - Incipit Vita Nova, Scuola di Tortona, Accademismo, Tardo-Romanticismo, Simbolismo italiano, 1903.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì V Luglio AD MMXXI.

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