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martedì 3 ottobre 2023

Canzone barbara (su Modello della Sestina Lirica) - Àlzati!

Ascolta, Ebe! Odo l’Autunno ridere

parole d’oro e parole pallide:

le foglie che cadono al Sole..

le foglie che gridano ai rami,

e il silenzio del campo ti bacia.

Àlzati!

 

Àlzati!...

Piccola Dea, voglio che a ridere

tu vada - cerula - dove ti bacia

la spiga e le ramora pallide:

mormorando i poveri rami

t’abbracciano in un incanto di Sole.

E il Sole_

 

_eccolo! ti attende tramontando. Àlzati,

oh mia Dea, seguimi! Andiamo ai rami,

a veder le frutta e a sorridere,

mentre i nostri labbi le pallide

melagrane incontrandosi baciano..

e baciano

 

i raggi tremuli che manda il Sole

donde risplende alle foglie pallide

il suo muto riverbero. Àlzati!...

Ancora una volta.. per ridere,

e per soffrire sui muti rami

e i rami

 

ignudi e tremuli, dove ti bacia

il mio labbio. Uno.. un bacio… Odo ridere

la tua pelle aurea sotto il Sole,

per la tua vendemmia dolce. Àlzati!...

E mèscimi le tue uve un po’ pallide

 

e le pallide

canzoni e l’alito roseo e i rami

della tua gioia!... Ascoltami e àlzati!

Dal lungo sonno che ti bacia

ancora mentre sorgi al Sole,

perché Estate è morta e tu vuoi ridere

 

e ridere

voglio anch’io. E cadono le foglie pallide

e ci riverbera di nuovo il Sole.

Abbracciàti per sempre sui rami

sogniamo… e il mio cuore ti bacia

per chiamarti ancora alla Vita. Àlzati!

Dipinto di Joseph-Marius Avy (1871-1939), Ballo in Bianco (Bal blanc), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo francese, Data incerta, Intorno al 1890. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì III Ottobre AD MMXXIII.

venerdì 14 aprile 2023

Una Strofa saffica - Fatto come il Vento

Sono una nube sottile.. leggera,

uno speglio inesistente. Mi reputo_

_invisibile. Come il vento cammina

sugli anemoni.

Dipinto di Sir John Everett Millais (1829-1896), La Sposa di Lammermoor (The Bride of Lammermoor), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1878. Olio su Tavola, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIV Aprile AD MMXXIII.

Due Strofe alcaiche con Variazione finale - Germinant Flores

Gemmano i fiori, le foglie.. i petali_

_anche gli aulenti melograni gemmano.

Così tu raccogli le prime

rose, sulla tua gonna posandole.

 

Allora il Sole le caviglie agili -

come i miei sguardi - febbrile allumina.

Ma prendimi una rosa e porgimela!

La baceremo insieme in un lungo

 

Sogno.

Dipinto di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1882), Sibilla Palmifera, ovvero La Bellezza dell'Anima (Sibyl Palmifera or Soul's Beauty), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1866. Olio su Tavola, Dimensioni 98,4x85,0 cm. Collezione presso la Lady Lever Art Gallery, Liverpool (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIV Aprile AD MMXXIII.

martedì 21 dicembre 2021

Elegia in Esametri barbari all’Inverno nuovo

Nebulosus ager immensus est, oh Hiems, et Tenebra semper,

nec hodie verum videtur quod hic nivem nondum descendit.  

 

Oh lagrimante inverno! tra le nevi bianche solevi

sperdere il cuor della nebbia, né il meditabondo orizzonte

 

andavi a nascondere per incatenare in un mare

di respiri spettrali dei sognatori i tanti viaggi,

 

né precludevi al mio sguardo le ramora secche e che dormono,

ma bianchi baci irroravi per la terra spoglia e i bei campi.

 

Ora, però, il tuo venir è muto e tarda la bufera,

sembra di vivere niente che un Novembre lungo, un meriggio

 

dei Morti che non tramonta con i suoi lumicini scialbi.

Immenso campo di nebbie si distende, o inverno, e buio è sempre.

Dipinto di Julius Sergius von Klever (1850–1924), Paesaggio invernale con Capanna e Luci del Tramonto, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico russo, 1924. Olio su Tela, 34x43 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXI Dicembre AD MMXXI.

venerdì 19 novembre 2021

Esametri barbari di un Giorno di Nebbia

Così entrai nel regno delle nebbie profonde e vaghe,

con i tetti nascosti, le tegole bianche e i muri

 

mascherati, il campanile lontano dentro questo Oceano,

e con la mia campagna perduta nel grido di un corvo.

 

A che suonava l’ora di pranzo, il ciel di mezzogiorno?...

Fu una chimera per stolti nel cuor di Novembre, d’Autunno!...

 

Ora, i miei occhi si inumidiscono quasi di pianto e vedono ombre

sull’ellera arrampicante, sui rami dei pioppi gelati,

 

come un formicolar di piccole piove leggere,

e tutto in me s’abbuia dentro una sera eterna e cupa.

Dipinto attribuito a Jean-Paul Laurens (1838-1921), Re carolingio da Fanciullo (Enfant Roi carolingien), Tardo-Romanticismo, Accademismo storico francese, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, 130x99 cm. Barry Friedman, New York o The Adriana Williams Collection.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIX Novembre AD MMXXI.

giovedì 18 novembre 2021

Esametri barbari di Silenzio poetico

Si sente di sera una canzone molte triste,

ripetuti spazi muti.. silenzio tremendo che parla..

 

e l’interminabile ombra della nebbia glauca si espande,

donde mi vedo come uno di quei rami spogli e tremanti,

 

con il legno che scricchiola quasi in stille di piova fredda,

con a terra i miei capelli, le foglie appassite che muoiono

 

e che implorano un po’ di vento per fare un ultimo vïaggio

verso lontani campi di battaglia dov’è la pace.

 

E gli äedi non hanno più forza per far trillar le arpe,

son tutti costretti d’Endimione nel fatal sonno,

 

perché malati d’Amore per la Luna che mai li ascolta,

la loro rassegnata vergogna assaporando e il buio,

 

né Ade stesso ha piacere d’un loro giambo - fatto male -

proprio per dare all’Erebo d’essere tremendo la fama,

 

né la melanconica ombra d’Achille vuol che si rimembri

con il canto la sua guerra. Pensa a Pentesilèa. Dov’è?...

 

“Voi rapsòdi avete fatto del mio Amore uno scempio osceno”

e il grande predatore così piange in questo silenzio.

 

È così, oh eroe! È Così! La Pöesia non salva più

dai patemi delle Anime proibite dentro la terra orba,

 

non sfida gli orizzonti del mar popolato dai Mostri,

non sa più sciogliere un cantico che sia un epitalamio a Dee,

 

e si nasconde impetuosa mentre Erato sembra chiamarla

per farsi pettinare i capelli sul peplo del seno;

 

ma ora con me nel regno della dormiente Persefòne

infiniti silenzi schiude e nel cuor la morte eterna.

Dipinto murale di Gustav Klimt (1862-1918), La Fanciulla di Tanagra (Mädchen von Tanagra), Art Nouvea, Simbolismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Post-Impressionismo austriaco, Secessione Viennese, 1890-91. Pittura su Muro, Dimensioni ignote. Kunsthistorisches Museum, Vienna (Austria).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVIII Novembre AD MMXXI.

domenica 14 novembre 2021

Strofe asclepiadee - Un Pomeriggio

Tante le forme di questa nebula

alla tua assenza, dunque, somigliano

e il mio pianto è la piova

che cade sulle tegole,

 

è la mestizia che planando pigola

gridii di corvi e ignobili

silenzi, è il buio del mondo cerulo

che su Novembre lagrima,

 

piccola gioia in tanto orbo spasimo,

son come un ramo che vede splendere

l’orizzonte di glauco

nel tramonto che naufraga.       

Dipinto di Louis Douzette (1834–1924), Voci della Sera in Inverno, o Paesaggio invernale al Tramonto del Sole, (Winterliche Abendstimmung, oder Märkische Winterlandschaft bei Sonnenuntergang), Tardo-Romanticismo, Realismo tedesco, 1874. Olio su Tela, 66x115 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XIV Novembre AD MMXXI.

mercoledì 10 novembre 2021

Esametri di una Mattinata di Nebbia

A me piacciono i giorni della nebbia bianca e leggera

e delle foglie che cadono dai rami appassiti e tremanti

 

e d’insolita mestizia con un piccolo algido sguardo

che sembra pronunziare sorrisi di pianto e di gioia,

 

e mi piace sentire le gracchie che gridano rime

da tradurre in Poesia e che osservano il vecchio Novembre,

 

come lo osservo anch’io, per scrutare forme nascoste

nell’infinito orizzonte e per sognare attese d’Amore

 

al fuoco dell’inverno che presto verrà a raccontare

come parli l’impronta della neve ai cuori che gelano;

 

e mi piacciono questi occhi di femmina lieta nel cielo

che dopo la nebbia piovono speranze e menzogne,

 

tramontando in perenne grigiore, naufragando allora

nell’etterno buio.

Dipinto di Alfred Wierusz-Kowalski (1849–1915), Slitta trainata da Cavalli (Kulig), Realismo, Tardo-Realismo, Tardo-Romanticismo polacco, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, 91,5x129,5 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì X Novembre AD MMXXI.

martedì 9 novembre 2021

Esametri della Sera

Il tramonto par bussare sui tronchi e sui rami e sulle ombre,

tra le foglie sembra esserci come una finestra invisibile,

 

piccoli occhi di porpora portano lettere di sogni,

emerge come un nuvolo di piccole nebbie leggere,

 

come sciame d’Autunno, che raffina miele di gleso,

cerulei spiriti vanno risplendendo dentro il mio cuore.

Dipinto di Alfred Wierusz-Kowalski  (1849–1915), Il Lupo solitario (Samotny Wilk), Tardo-Romanticismo, Realismo, Tardo-Realismo, Accademismo, Simbolismo polacco, Fine del Secolo XIX. Olio su Tavola, 38,7x48,9 cm. Collezione Kunsthandlung L.T. Neumann, Vienna.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Novembre AD MMXXI.

lunedì 18 ottobre 2021

Madrigale senza Rime in Esametri barbari - A Ebe

Ebe, ora maturando la vite tua mesci ai miei giorni;

ma immensa è la mestizia del nostro autunnal ricovero,

immenso è l’orizzonte che lagrima foglie per terra:

 

io lo osservo, anche tu lo osservi, ci fa lagrimare per ore,

e quel brivido freddo - lo senti? - e quel lùcer di nebbie

e questa inanità tremenda e fatale e lo speglio

 

degli stagni perplessi… Sto invecchiando amata mia Dea!

Va’.. fuggi, torna agli Dei! Naufraga il mio cuor che urla Amore.

Fotografia dell'Autore stesso, Autunno si specchia allo Stagno, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.

giovedì 7 ottobre 2021

Carmen buranum

Il battito delle ore. La via silenziosa. La sera.

Un brivido di freddo. Fuori, la nebbia.

 

Sciolgo un carme a Ebe.. bacchici canti a vaghe

parole senza più eco, come fanno i goliardi.

 

Un Crocifisso. Un bacio di labbia ubriache per una

sola bestemmia d’Amore. Come Giuda.

 

Oh Ebe! Penso a te sotto la volta buia della badia.

 

La tua dolce immagine si rispecchia in tanti miei sogni.

Ti attendo, non mi attendi, non mi rispondi.

 

Mi sento una foglia nel vento che sibila muto.

Annientato, ora sprofondo nel buio.

Acquarello di Maurice Hagemans (1852–1917), Levarsi della Nebbia in mezzo agli Alberi spogli, Realismo, Post-Impressionismo, Tardo-Romanticismo belga, 1917 circa. Acquarello su Foglio. Collezione non riscontrata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì VII Ottobre AD MMXXI.

mercoledì 15 settembre 2021

Strofe saffiche - Foglie

Pensai che sulle ramora le foglie

autunnali stessero allegre a sentirsi

schiacciate dagli zoccoli del vento,

per poi cadere

 

sulla terra di tane ombre insepolte

e fondersi nella madre di tutto,

e respirar la nuova alba dei fiori

di Primavera.

 

Immaginai così il volo dai rami..

dai maschi rami paterni e divini:

un distacco di dolce libertà,

fluttuar nell’aëre,

 

e ogni foglia come ala, come piuma,

fino al bacio bramato con la terra,

con il muschio, coi funghi, con la scia

delle lumache,

 

fruscii cantando al ritmo cadenzato

dei ricci di castagno che precipitano.

No! Sentii, invece, i bronzi della Morte,

udii le prefiche

 

e i demòni irridenti dall’empio Ade,

cadde violata ancora Persefòne.

Come un urlo tremendo, son scagliati

i dadi del Fato.

 

E ora, anch’io sono diventato foglia

che lagrima d’Autunno.

Dipinto di Vincent Willem van Gogh (1853-1890), Due Donne nel Bosco, Impressionismo, Post-Impressionismo, Realismo olandese, 1882. Olio su Carta. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XV Settembre AD MMXXI.

domenica 21 febbraio 2021

Elegia in Esametri barbari - Inno alla Primavera

È triste attendere.. sognar forse è d’uopo: il risveglio

di una nuvola di fiori. Lasciatemi! il verno ritira

 

le sue orde selvagge, le nebbie innalzando dai smossi

campi, simile ai fumi di pugne lontane e meschine…

 

Ma d’intorno m’è suono tuttora il silenzio degli attimi

che alla membranza scorrono delle nevi glauche e irridenti.

 

Solo dei battiti d’ale distruggono questi silenzi..

e poi, nuovamente, non sento più nulla, soltanto

 

il ricordo delle vecchie tormente… E tintinnano le ore,

e si susseguono i giorni, e lagrima d’acerbo dolore

 

il mio occhio. Pur non risveglia dagli Inferi il mistico patto

di Cerere la vergine fanciulla rapita dall’Orco,

 

la qual inorridisce pallendo al sentirsi di nuovo

gli artigli del bruto ghermirle la giovine pelle

 

sui fianchi bramati. - E io so che l’Inferno è più dolce

d’una fiamma di ghiaccio che brucia la mano ai suoi tocchi

 

e che dal talamo di Ade, l’imeneo sprezzando, la Dea

attende che la terra sia baciata da iri di Sole.

 

Frattanto m’è orrendo e triste l’inverno che rugge a Febbraio..

e, nell’attesa ansiosa della mia Primavera amata,

 

continuo a sognare. Sogno: sul pelago - sacro alla Ninfa -

conto i petali secchi dei fiori raccolti nell’attimo

 

in cui svelse il rapimento l’oscuro signore dell’Ade.

Vorrei intrecciare, dunque, la ghirlanda al peplo sepolto

 

della Dea. Vorrei chiamare, risvegliare il suo sguardo insonne,

e dire al primo fiore che mi dà gentile: “Sei mio!”.

 

Ma sarebbe un bellissimo fiore che dalle ombre è salito

dal regno più buio. La Vita è un rigurgito di Morte.

Quadro di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1882), Proserpina, Scuola dei Preraffaelliti, Tardo-Romanticismo inglese, 1874.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXI Febbraio AD MMXXI.

venerdì 4 dicembre 2020

La Nevicata

Mi hai detto: “È un velo bianco che ho pianto sul buio dell’inverno,

è la nenia del riposo che ripeto ai Sogni dei Vati.

 

È lo specchio per farti risplendere tutte le stelle

che danzano - intorno - girotondi folli alla Luna”.

 

Mi hai detto: “Guarda! Scivola! Danza!.... Indovina le scolte

dei fanciulli che dai letti sognano giuocare alla guerra,

 

lance degli Eroi… lance di ghiaccio lanciate nel buio

che il tuo cuscino raggiungono, fratellanza di Sogno e Vita”.

 

Brilla così di sera, come faro dei viaggiatori,

il tuo corpo di neve, raggelando il vento, o Dicembre.

Quadro di Ivàn Ivanovich Shishkin (1832-1898), Inverno nella Foresta, Tardo-Romanticismo e Realismo russo, Scuola dei Peredvizhniki (Pittori Itineranti), 1877.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì IV Dicembre AD MMXX.