Nebulosus ager immensus est, oh Hiems, et Tenebra semper,
nec
hodie verum videtur quod hic nivem nondum descendit.
Oh lagrimante inverno! tra le nevi
bianche solevi
sperdere il cuor della nebbia, né il
meditabondo orizzonte
andavi a nascondere per incatenare in
un mare
di respiri spettrali dei sognatori i
tanti viaggi,
né precludevi al mio sguardo le ramora
secche e che dormono,
ma bianchi baci irroravi per la terra
spoglia e i bei campi.
Ora, però, il tuo venir è muto e tarda
la bufera,
sembra di vivere niente che un Novembre
lungo, un meriggio
dei Morti che non tramonta con i suoi
lumicini scialbi.
Immenso campo di nebbie si distende, o inverno, e buio è sempre.
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