Come svelto procede il buio, ora.. a
sera
sotto le lampe delle vie azzittite,
per me triste singulto dell’Autunno
che già sovviene!...
Non vedo stelle, non vedo camini,
tegole tettoie grondaie. Tutto
m’è informe.. cieco. Non vedo ma sento
il campanile
che mi martella ore-fantasmi e grigie,
mentre il mio cuore emana un grido come
quello di una cornacchia di campagna,
per poi irriderlo.
Perché ho imitato quel corvo che
spigola?...
Vorrei imitare il vento stesso sopra
gli ossami delle risaie mietute.
Vorrei ascoltare.
Sei tu che canti dall’Agogna, cimba
di ultime rose e di smagrite foglie
come voce del buio stesso che vola
a sonnecchiare?...
E tu mi chiami dal profondo e sento
batter di pianto simile alla pioggia,
indefinita lontananza estrema
nella vendemmia,
nei boschi dei castagni, tra gli
stagni,
sulle foglie ingiallite e tremolanti,
per le rive dei funghi e delle spighe,
tra le pannocchie;
e mi chiami con voce silenziosa,
stridulo giambo d’airone che vola,
gliconeo della Notte settembrina
e della Luna.
Ma mi chiami con palpiti di sogno,
con le luci che a poco, a poco
spengonsi;
né più mai ti rivedo per le mie ombre…
Tra noi l’Oceano.
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Dipinto di Thomas Marie Madawaska Hemy (1852–1937), Il Naufragio, Accademismo, Realismo inglese, 1911. Olio su Tela. Collezione privata, Sarjeant Gallery di Whanganui, Nuova Zelanda. |
Massimiliano
Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XII Settembre AD MMXXI.