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martedì 13 settembre 2022

L’Alter Ego

Fermo! Non andare in giro per l’alba,

so che sei l’altro me stesso.. sì, quello

dei Sogni, nato da germe di Luna

di Notte di sera,

 

mi guardo intorno.. ti guardo.. la scialba

nostra sembianza di mattina. È bello,

ma triste, guardare questa sventura..

la nostra preghiera.

 

Seduto sul letto ai miei piedi, guardi..

lo sai cosa ho sognato, perché siamo:

tu il mio Io sognante e io il tuo tramonto,

tu muori di giorno.

 

E so che vuoi vivere e fare forse

una passeggiata e correggere anche

i miei errori. Non puoi… Ritorna, dunque,

nella mia mente!

Dipinto di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), Il Tappeto Volante, Tardo-Romanticismo fiabesco, Romanticismo fiabesco, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1880. Olio su Tavola, Dimensioni 165,0x297,0 cm. Collezione presso il Nizhny Novgorod State Art Museum, Nizhny Novgorod (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIII Settembre AD MMXXII.

martedì 11 agosto 2020

Sonetto - Viaggia lontano l’Eco aspra dei Cani

Viaggia lontano l’eco aspra dei cani

che dalla vecchia cascina il riposo

sbuffando m’interrompono, al geloso

Sole ora contendendomi e ai suoi lucani

 

raggi. Viaggia lontano e, sugli arcani

orizzonti, il latrato che nervoso

spira or si eleva, dove un nebuloso

sguardo mi attende, per darmi alle mani

 

forse un vezzo di pioggia, o di Tempesta.

Così questa mattina è il mio risveglio,

tra un ululato oscuro e un Temporale.

 

Frattanto l’aria mi risuona mesta,

dove mi scruto, e in questo antico speglio

vedo un piccolo cuor. Vedo il mio male.

Joseph Rebell (1787-1828), Naufragio - Tempesta sui Faraglioni, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX (1815).

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XI Agosto AD MMXX.

mercoledì 5 febbraio 2020

Mi risvegliò il Tubar dai Tetti, dove

Mi risvegliò il tubar dai tetti, dove
bacia tuttora il Sole il verno; e intorno
mi sembrò Primavera, e mi sentì
svegliar un fiore.

Io mi perdei nella nebbia ormai assente,
tra l'erbe ricercai una prima piccola
viora. Ma so che siamo a Febbraio,
e che oggi è inverno.

So che il canto di tante amate rondini
è stato il Sogno del mattino buio,
e che le ripe non hanno più fiori.

So anche che se ci fossero,
dentro l'Anima mia sarebbe sempre
il grigio dell'inverno... un ciel di neve.

Caspar David Friedrich, Una Prateria tedesca, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì V del Mese di Febbraio AD MMXX.

lunedì 27 gennaio 2020

Studio in Metrica barbara - Come a Primavera

Mi sembra la mattina con i brividi
del verno gelido - all'ombre simile
dell'Ade, quando dal sonno suo cerulo,
bianca resuscita

la Primavera:

mi velavano l'occhio le nebbie, il risveglio profondo.
Per ora sono svanite queste bave di orride stelle,
gli aliti bianchi della Luna smorta.

Alexei Kondratyevich Savrasov, Pesca in Riva al Volga, Tardo-Romanticismo russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVII del Mese di Gennaio AD MMXX.

sabato 5 ottobre 2019

Strofe saffiche di un Sabato Mattina quando Fuori fa Freddo e c'è la Nebbia

Fa freddo questa mattina; e la nebbia
mi avvolge gli occhi, grida e va lontano,
fino a coprire ogni effimera parte
dell'orizzonte. 

Non vedo più ombre, non vedo la grigia
campagna, né i suoi boschi, gli aïroni
che saltellan di ripa in ripa, ardendo
di fame. Ma ora

che torna il Sole e che la bruma fugge,
tra gli scheletri-rami delle querce,
come un piccolo Sogno mi ritornano
giorni d'Estate.

Eppure manca poco che sovvenga
il cimiterïale tuo Novembre,
o Autunno, con le sue foschie e co' il cenere
dei nostri estinti,

dove restano oscuri in tua penombra
i miei ultimi epitaffi ai giambi eterni
dell'eterno riposo delle nostre
terre defunte.

Caspar David Friedrich, Abbazia nel Querceto, Romanticismo tedesco, 1808-1810


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato V del Mese di Ottobre AD MMXIX.

giovedì 1 agosto 2019

Di tutto non rimane che il Verso di questa Poesia

A volte la Luna di Notte mi sembra quasi ombra
crudele, che gli spettri mi ricorda nell'attimo
del suo miserando lume, quando appena... appena nel vedovo
velame di Ecate, comparendo urla:
con la sua voce d'argento, con il freddo canto del suo
cuore, con la mia parola singhiozzata in tanti sospiri
d'attesa.... E so che questa che sovvienmi è l'ora dei Sogni,
che le recondite Furie del sonno
m'attendono invano per ferirmi all'alba che sorge,
quando - con il Sole splendido - del vespro non resta che un osso,
un misero ricordo della Notte trascorsa
distillando i miei Sogni bugiardi.

Di tutto non rimane che il verso di questa Poesia!

August Hagborg, Conversazione sulla Spiaggia, Accademia tedesca, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì I del Mese di Agosto AD MMXIX.