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giovedì 1 agosto 2019

Di tutto non rimane che il Verso di questa Poesia

A volte la Luna di Notte mi sembra quasi ombra
crudele, che gli spettri mi ricorda nell'attimo
del suo miserando lume, quando appena... appena nel vedovo
velame di Ecate, comparendo urla:
con la sua voce d'argento, con il freddo canto del suo
cuore, con la mia parola singhiozzata in tanti sospiri
d'attesa.... E so che questa che sovvienmi è l'ora dei Sogni,
che le recondite Furie del sonno
m'attendono invano per ferirmi all'alba che sorge,
quando - con il Sole splendido - del vespro non resta che un osso,
un misero ricordo della Notte trascorsa
distillando i miei Sogni bugiardi.

Di tutto non rimane che il verso di questa Poesia!

August Hagborg, Conversazione sulla Spiaggia, Accademia tedesca, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì I del Mese di Agosto AD MMXIX.


2 commenti:

  1. Indicazioni tecniche:

    I Versi I, II, V, VI, VII, IX, X sono Esametri barbari; il Verso XIII (l'ultimo) è Esametro barbaro se non si mette la dieresi in Poesia; i Versi II e XI sono Alessandrini (doppi-settenari); i Versi III e VIII sono Endecasillabi barbari, altrimenti detti, rolliani. Il Verso XII è un comune Endecasillabo italiano con accento sulla quinta sillaba. La presente composizione poetica vuole essere una Sintesi sperimentale della Metrica italiana e della Metrica Classica (in forma "barbara"), nonché di Classicismo, Romanticismo e forme più recenti di Poesia.

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  2. Correggo: il Verso II è un Alessandrino, il Verso III è un Esametro.

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