Sovente piango, o affatturata; come
in una malia, guardando la pioggia
scendere dalla finestra, non come
in un Sogno. E la goccerella appoggia
il dolce pianto sui vetri e il tuo nome
risuona altrettanto dolce e non poggia
se non sul cuore dove le tue chiome
e i tuoi occhi disegna. Oh melliflua
pioggia!...
Mi fai piangere. Mi rendi a te uguale.
E la mia Musa lontana mi sfugge.
Finché non viene sera e Notte scende.
Sì, io piango, o affatturata; e spicco
l’ale
per ritrovar te nel mondo che rugge;
ma dentro il cuor la mia Anima s’arrende.