Se vuoi sapere il nome della Musa,
terra.. mia terra, evocar tu la devi..
a mezzanotte, in un rito di fiori,
in una Messa d’incenso e di sogno.
Vèstiti, dunque, tu sacerdotessa,
con il peplo leggero sopra il seno,
con le chiome disciolte e sciolte le
alme
trecce, in tripudi di rose odorate,
chiudi i tuoi occhi e cammina nella
notte!...
Io m’immagino i tuoi piedi infantili,
scalzi.. il respiro che ti gonfia il
petto.
Ecco lo specchio!... Ecco lo specchio!
Férmati!...
Guarda!... Discinta, spoglia, ignuda
appari,
teneramente coprendoti, oh Musa!
Nessun commento:
Posta un commento