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lunedì 22 maggio 2023

Sonetto - Un Sogno semplice. A volte sogno che piova e che Ti manchi

A volte sogno che piova e che ti manchi

qualcosa nella mano ed è l’ombrello,

come scusa per rimanerti ai fianchi,

come alibi per il tuo sguardo bello.

 

Sogno poi che la pioggia non si stanchi

di cadere - essa, schiava del mio appello -

passeggiamo insieme sotto i nembi bianchi,

uniti.. stretti in un solo mantello.

 

Ma quando all’alba il primo Sole è fuori,

tutto - la pioggia e il Sogno - si svapora,

e nulla resta dell’incantamento.

 

Come una semplice immagine, muori;

e più non so ormai cosa m’innamora,

se la tua mancanza o il mio soffrimento.

Dipinto di Herbert James Draper (1863-1920), Tristano e Isotta (Tristan and Isolde), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Associazione con la Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1901. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXII Maggio AD MMXXIII.

mercoledì 12 aprile 2023

Sonetto - Pioggia e Pianto. Sovente piango, o Affatturata

Sovente piango, o affatturata; come

in una malia, guardando la pioggia

scendere dalla finestra, non come

in un Sogno. E la goccerella appoggia

 

il dolce pianto sui vetri e il tuo nome

risuona altrettanto dolce e non poggia

se non sul cuore dove le tue chiome

e i tuoi occhi disegna. Oh melliflua pioggia!...

 

Mi fai piangere. Mi rendi a te uguale.

E la mia Musa lontana mi sfugge.

Finché non viene sera e Notte scende.

 

Sì, io piango, o affatturata; e spicco l’ale

per ritrovar te nel mondo che rugge;

ma dentro il cuor la mia Anima s’arrende.

Illustrazione di Maria Eufrosyne Spartali-Stillman (1844-1927), Il primo Incontro tra Petrarca e Laura (The First Meeting of Petrarch and Laura), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, Epoca Vittoriana, 1889. Tecnica dell'Acquarello e del Guazzo su Carta, Dimensioni 56,0x48,0 cm. Collezione presso il Stockholm, Nationalmuseum, Stoccolma (Svezia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XII Aprile AD MMXXIII.

martedì 14 marzo 2023

A Persefone dopo la Pioggia

Di ploia dopo la sera, io so

che i capelli di Persefòne sono

come onde dello stagno luccicante

al Sole, e che ombre

 

di ramora piangenti il seno annerano

stretto nel piccolo peplo di un fior,

e che le guance sembrano aver pianto,

però di gioia.

 

E tu, Persefòne stessa, cui volgo

del mio canto la magica parola,

stringi le mie dita alle tue in un vortice

di danza! I tuoi occhi

 

grondino per me incantamenti etterni

di Primavera!

Fotografia dell'Autore medesimo, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori di Primavera dopo la Pioggia, Mia Registrata, Martedì XIV Marzo AD MMXXIII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIV Marzo AD MMXXIII.

lunedì 27 febbraio 2023

Serata di Pioggia alla Fine di Febbraio

O sera, tu che piovi, dimmi.. forse

la Primavera ad annunziare vai

a pianto simile. Ti odo!... Non stai

che sussurrando. Forse.

 

Vai discorrendo. Dialoghi con me.

Siam seduti all’arcolaio di un fiore.

Senti?... Sta per sbocciare nel dolore

della tua terra umida… Perché?...

 

Sta per nascere sotto la grondaia.

Allora io sarò qui per compatire

il suo naufragio e il reciproco ordire

di tante lagrime, per la grondaia.

 

Ma là fuori è buio, ancora è il buio. Ritorna

quella mestizia dell’inverno. Torna

Persefòne nell’Ade.. l’Infinito

nelle nebbie, ritorna.. l’Infinito

che piange per me innumerevoli onde

di piogge vagabonde.

Dipinto di Artista tedesco sconosciuto, La Piazza della Città in un Giorno di Pioggia (Der Burgplatz an einem Regentag), Realismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo tedesco, 1900 circa. Olio su Tela, Dimensioni 38,0x46,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVII Febbraio AD MMXXIII.

lunedì 2 gennaio 2023

Tra la Pioggia

Passeggio nel cuor della pioggerella

e piovono le nebbie e piove il tetto

e la Luna, di lei bianca sorella -

anch’essa - piove, nel dolce suo aspetto

 

di matrigna per le luci serali.

Poi, nel tramonto, mi confondo e svengo.

Così mi risvegliai sotto i fanali

della via solitaria… E mi ritengo

 

confuso e mi ritengo triste. So

che, quando viene sera, apro l’ombrello

e mi riparo dai Sogni cadenti.

 

So che interiore alla pioggia non può

che esserci e star nascosto un che di bello:

gioia e dolor de’ nostri cuor ruggenti.

Dipinto di Ludvig Munthe (1841-1896), Il Teatro di Città e il Viale (Stadttheater und Alleestraße), Tardo-Romanticismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo norvegese-tedesco, 1891. Olio su Cartone, Dimensioni 103,5x80,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì II Gennaio AD MMXXIII.

sabato 24 settembre 2022

Mattinata di Pioggia settembrina

Sento nel buio di questa mia mattina

come qualcosa di ferreo e di pioggia

che lentamente si appoggia

sulle tegole, suonando canzoni.

 

D’un tratto, è il primo sparo della caccia.

Si raggelano i covoni.

Volano i corvi, in alto, rallegrandosi.

Muore la vittima: è uno stormo messo

in croce sul dorso di un sasso di piombo

che lascia sul bordo dello strapiombo

dell’aria lo stesso tuono del lampo

e la paglia insanguinata di Morte

sull’orlo di un campo.

 

E, nel frattempo, come questa pioggia,

come le prime vittime di guerra,

cadono le foglie

nei sepolcri tremendi della terra. 

Dipinto di Hans Andersen Brendekilde (1857-1942), I primi Anemoni (De første Anemoner), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo paesaggistico danese, 1889. Olio su Tavola, Dimensioni 125,7x158,7 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXIV Settembre AD MMXXII.

domenica 5 giugno 2022

Tempesta

Una farfalla su una foglia bianca..

una piccola farfalla sottile,

come su una cimba, tenta di stare

a galla. Sento l’onda.. l’onda che ora

passa. Sento la tremula onda e passa.

Oh onda!... Passa la foglia e la farfalla

söavemente plana… E passa il Sole,

questo solito Sole senza sguardo,

e viene sera, viene il Temporale,

passa la fecondità della terra,

del grano e dei piccoli melograni

in fiore. Ascolto… Non sento, non odo..

non sento che vortici sofferenti,

che tuoni.. tuoni leggeri, ululanti

per le ramora opache e appariscenti

dei lampi che, in effetti, sembrano alberi..

alberi senza foglie e senza gemme,

ma alberi veri, rëali.. contorti

infiammati di brillantezza per

un attimo. E l’attimo.. no, non passa,

non si estingue. Mi fermo. Forse piove..

lentamente piove.. forse per sempre..

sì! per questo inconfondibile sempre!...

Però amo la Tempesta. Ascolto… Volano

le foglie al vento, volano le sabbie

dei ruscelletti, volano sui miei occhi -

nei miei occhi! - sul mio cuore, sulla sera,

sopra le tegole e sopra le vie

e sulle scale tintinna la grandine.

E passa anche questa grandine e passa

la sua ira. Perché, dunque, ci tormenta?...

Perché?... Perché i fanciulli la raccolgono?...

È solo una ricordanza del cielo

che vive poco, il tempo per disciogliersi..

il tempo per un po’ di vanità

feconda.. il tempo per dir “Sono nulla!”.

Ma la farfalla.. l’amica farfalla

che giace spenta, tenta ancora un’altra

volta di stare a galla su una bolla

d’acqua.. una bolla di vecchio sapone,

di olio… Colpita dalla pioggia fredda

questa povera.. misera farfalla

fa un ultimo salto.. un ultimo volo..

un ultimo sforzo.. un semplice anelito…

“Portatemi, acque, lontano! Portatemi

con voi! Fatemi viaggiare con voi!”…

Raggiunge le nuvole in mezzo al cielo

e, lentamente.. ridiventa pioggia.

Dipinto di Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Tempesta di Neve. Battello a Vapore al Largo di Harbour's Mouth (Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour's Mouth), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Impressionismo inglese, 1842 circa. Olio su Tela, Dimensioni 91,0x122,0 cm. Tate Britain, National Gallery of British Art, City of Westminster, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica V Giugno AD MMXXII.

sabato 2 aprile 2022

Il primo Temporale

Mi piace il fiore nella pioggia, il ramo

fiorito che si piega con il vento,

mi piace il persico entro il buio immenso

rosso come le guance vergognose

d’una fanciulla timida, mi piace

lo stormo che risponde al mio richiamo,

l’aria che agita un vecchio torneamento,

il nuvolo che piange dal suo denso

sguardo, la pioggia sulle prime rose,

la camelia infiammata come brace,

le primule bagnate, i tulipani

che sbocciano, mi piacciono quei lampi

che alluminano il campo appena arato

e che sollevano quel lezzo amaro

di fanghiglia negletta e malandata,

quegli orizzonti anneriti e lontani,

l’immensità delle selve e dei campi,

le rogge tintinnanti, l’adorato

stagno delle ninfee, mi piace il caro

occhio del cielo, un po’ scuro, e l’orbata

sera, e il nero di questo finimondo,

le foglie delicate e le altre gemme,

il rumore dell’albero colpito

dal fulmine, morente e spasimante,

la carica di battaglia del tuono,

la voce stridula di qualche airone

o di un ibis demente e vagabondo,

la rondine che con le nere penne

perdutamente vola all’infinito

in cerca della nidiata tremante,

e non la trova, mi piace ogni suono

di queste piogge e della lor canzone,

la terra umida, rorida, bagnata,

il marciume dei vermi e del lombrico

annegati, lo sdegno delle rane,

le fragili antenne delle lumache,

la paglia della chioccia e dei pulcini

che sembra un ruscelletto per formiche,

la riva un po’ fangosa e pasticciata,

la parola del temporale antico

sopra i tumuli delle vecchie tane,

anzi, parole misteriose e rauche

che si schiaran con i tuoni ferini

sopra il germogliar delle prime spiche,

e i nuvoli sempre vicini a sera,

e il firmamento ormai coperto e rozzo,

mi piace questo silenzio e il suo umore.

E così di te mi fido, oh Primavera!...

Nella Tempesta il tuo vero singhiozzo,

la Bellezza infinita nel tuo cuore.

Dipinto di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Tramonto sopra un Fiordo danese, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico danese, 1901. Dimensioni 54,0x95,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato II Aprile AD MMXXII.

mercoledì 3 novembre 2021

Impressioni di Pioggia alla Finestra

Alla finestra: stille bianche di acqua,

invisibile azzurro e trasparente,

come un dipinto puntinato di ombre;

qual è il colore di una goccia di acqua?...

Poco innanzi, dei rami secchi e stanchi

con le foglie giallo-ocra, oro d’Autunno,

mentre le gocce scivolano giù

dal vetro disegnando il cader stesso

di quel fogliame, come vie dirette

verso il luogo dei nuvoli piangenti.

I tetti dei vicini qua e là grondano,

ma sempre alla finestra, come un quadro

incorniciato da stipiti e vetri.

Sento passar la pioggia che ride,

tintinno di pozzanghere di strada.

Alla finestra ora si aggiunge il fumo

del tè caldo col suo miele un po’ asprigno,

il gridio dei biscotti masticati

e con il vecchio oriuolo che pronunzia

lo scorrere delle ore, simulando

i palpiti d’un cuore che canticchia

e con quei sogni che volgono a vette

tibetane ove immagino raccogliere

le foglioline che bevo e sorseggio.

Ed era il pomeriggio. Ora, è sera.

Dipinto di Gustave Caillebotte (1848-1894), Strada di Parigi in un Giorno di Pioggia (Rue de Paris, Temps de Pluie), Impressionismo francese, 1877. Olio su Tela, 212,2x276,2 cm. Art Institute di Chicago (USA).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì III Novembre AD MMXXI.

domenica 26 settembre 2021

Temporale di una Domenica mattina d’Autunno

Piovve. Sui platani

sui sassi fradici

della campagna,

sulle mie iridi

che piangevano,

sopra i miei palpiti

del cuore,

sui vecchi frassini

scheletrici,

sopra le foglie

gialle e appuntite

che dondolano..

sopra le ramora

tremolanti e bugiarde

al primo brivido

del vento,

in mezzo al vortice

ululante

dell’uragano..

del temporale..

della tempesta..

del finimondo.

 

Piovve; e io così

mi svegliai al suono

delle saette

che gridavano:

i martellanti

tuoni mi dissero

con voce rauca

di strega

“Dèstati! Dèstati!”

è l’ora, è l’alba,

è giunto l’attimo

di far morire

i sogni.. è giorno..

e nel frattempo,

al risveglio,

mi chiama il canto

rumoroso

delle campane

per la Messa,

il grido acuto

delle cornacchie

che spigolano.

Dopo, però,

svanisce come

nebbia

questo ritorno

e fuggir

di vecchi sogni.

Ritorno a vivere..

alla nera

realtà, al buio.

 

Piovve; e ora il mondo

tutto intero

s’è fatto come

pianto, come ombra,

come una maschera,

una tomba

scrosciante..

un sepolcro

per ogni sogno,

s’è fatto un orrido

gomitolo,

dilaniato

con unghie di leone,

un disinganno

crudele,

un disincanto…

Naufragando nel suo

Nulla possente,

dimentico me stesso,

e i sogni di Ebe

si sono fatti

come una semplice

vendemmia

di aspro dolore..

una vendemmia

per illusi.

I sogni sono

miele e veleno.

Acquarello di Alfred Heaton Cooper (1863–1929), I Laghi inglesi - Pattinando presso Windermere, Impressionismo, Post-Impressionismo, Realismo inglese, 1905. Acquarello. Collezione privata (incerta).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXVI Settembre AD MMXXI.