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lunedì 21 febbraio 2022

I Rami

Rami! Come la Vita, intrecciano ombre.

Le vedo sulla sabbia a mezzogiorno.

 

Germogliando la nascita del Sole,

al confine del mare nebuloso,

come un intreccio di vecchi relitti

abbandonati sulle prime viole,

questi rami del bosco silenzioso

osservano la terra che riposa..

che riposa disotto le dette ombre.

 

Ma non mi sembrano altro in quest’istante che

sorriso eterno del muto Sublime..

non mi dicono niente che silenzio.

“Impiccatemi, orsù, alle vostre cime!

Distillatemi resine d’assenzio!...

Impiccate i miei Sogni ai vostri nidi!”. 

Dipinto di Anthonij "Anton" Rudolf Mauve (1838-1888), Mucche al Pascolo (Kühe auf der Weide), Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo danese, 1882. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXI Febbraio AD MMXXII.

domenica 6 febbraio 2022

Impressioni - Tremori e Brividi

Bianca la nebbia intensa il debbio infuoca

del Sol che luccica solo parole

giacché il suo incanto dai candidi manti

non s’è scorto. Ma qui freddo ormai è il Tutto,

un tremulo tremore di cotanti denti,

un brivido d’ebbrezza ebbra di breva,

un tristo sogghignar di truce inverno,

un ticchettio di tristezza tremenda…

Distrutto, trito nel tratto di strada

che porta a casa tra i brividi tetri,

attorno affogo in un tremito etterno.

Dipinto di Anton Jonsson Genberg (1862-1939), Paesaggio invernale con Montagne (Vinterfjällandskap), Impressionismo, Post-Impressionismo, Puntinismo, Realismo paesaggistico svedese, Inizi del Secolo XX. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VI Febbraio AD MMXXII.

lunedì 24 gennaio 2022

Immagini oniriche nella Nebbia

Luoghi sogno lontani oltre le nebbie

e oltre il precluso orizzonte, oltre il giorno

che gennaio nasconde nell’abbraccio

etereo del respiro della terra,

oltre il composto aspetto delle ramora

tremolanti che sanno di umide ombre

come tanti Giganti di ossa e scheletro.

Sì, perché ora la nebbia, orma atarassica

di “un non so che” di nascosto e dormente,

mi stringe nel suo regno misterioso,

un imperio profondo e glauco, un giuoco

di qualche ombra più o meno disvelata

come fosse una timida baiadera..

in un’illusïone che mi vuole

convertire alla gran legge del Nulla…

No!... No! Oltre questa nebbia non c’è niente,

solo il riposo di alberi sognati

con il profumo sognato dei rami

e con la trasognata voce stridula

di piccoli rimasugli di foglie

dondolanti nel vento, come gozzi

impiccati per qualche torto allo gnomo

della foresta. No! Oltre non c’è nulla,

solo la vastità di campi secchi

con paglie vecchie di sei mesi e putride,

solo il fantasma dell’airone bianco

che mi raggela con il suo gridio..

un urlo animalesco, invidïato

dagli Spettri del mondo a mezzanotte.

C’è solo il lento filare dei pioppi

e dei cipressi in vêr il cimitero -

anch’esso trasognato - e non ci sono

che timbri eterei di funerei e tristi

cromatismi di qualche campanile

lontano e dondolato dalle Silfidi..

un fischio orrendo alle orecchie sottili,

leggere.. delicate.. e poi, un silenzio..

un tacer di ogni cosa lungo tutto

uno spartito di Musica ignota.

Eppure è qui.. qui, in questo suono strano,

che sento che mi solletica il Sogno!..

e nella sua algida amara voce

intüisco i lontani amati luoghi,

e mi svanisce la nebbia tremenda

e vedo l’orizzonte mäestoso,

e scorgo il Sole, guardandolo in faccia.

Così bacio un Pöema sulle guance

della nebbia.

Dipinto di Alfred Sisley (1830-1899), La Nebbia, Voisins (Le Brouillard, Voisins), Impressionismo, Tardo-Impressionismo francese, 1874. Olio su Tela, 50,5x65 cm. Museo d'Orsay, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXIV Gennaio AD MMXXII.

mercoledì 3 novembre 2021

Impressioni di Pioggia alla Finestra

Alla finestra: stille bianche di acqua,

invisibile azzurro e trasparente,

come un dipinto puntinato di ombre;

qual è il colore di una goccia di acqua?...

Poco innanzi, dei rami secchi e stanchi

con le foglie giallo-ocra, oro d’Autunno,

mentre le gocce scivolano giù

dal vetro disegnando il cader stesso

di quel fogliame, come vie dirette

verso il luogo dei nuvoli piangenti.

I tetti dei vicini qua e là grondano,

ma sempre alla finestra, come un quadro

incorniciato da stipiti e vetri.

Sento passar la pioggia che ride,

tintinno di pozzanghere di strada.

Alla finestra ora si aggiunge il fumo

del tè caldo col suo miele un po’ asprigno,

il gridio dei biscotti masticati

e con il vecchio oriuolo che pronunzia

lo scorrere delle ore, simulando

i palpiti d’un cuore che canticchia

e con quei sogni che volgono a vette

tibetane ove immagino raccogliere

le foglioline che bevo e sorseggio.

Ed era il pomeriggio. Ora, è sera.

Dipinto di Gustave Caillebotte (1848-1894), Strada di Parigi in un Giorno di Pioggia (Rue de Paris, Temps de Pluie), Impressionismo francese, 1877. Olio su Tela, 212,2x276,2 cm. Art Institute di Chicago (USA).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì III Novembre AD MMXXI.

domenica 25 luglio 2021

La Carrozza del Vento

È come una carrozza il vento. Porta,

infatti, come un viaggiatore esperto,

a passeggiare l’Amore dei fiori

immacolati:

la campanula bianca col cappello

che vola, leggermente al collo il laccio

disciolto,

e il rododendro, figlio delle vette..

delle vette sublimi, dove l’aquila -

la vittima futura designando -

regna sui vecchi Abissi.

Oh che bel viaggio!... E io, d’altra parte,

lo vedo.. con le pupille nascoste

nel riverbero incauto delle nuvole..

e va.. e va.. e va lontano

che a seguirlo ora m’è fatica e speme,

fino dove lo attende un’altra Vita,

forse per la prossima Primavera.

Dipinto di Franz von Stuck (1863-1928), Paesaggio nella burrasca, Impressionismo, Espressionismo, Simbolismo tedesco, 1920 circa. Olio su Tela.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXV Luglio AD MMXXI.

lunedì 28 giugno 2021

Un Sorso di Lampi

Bevo un sorso di lampi, come un inno

alla Luna bianca leggera..

alla Luna che fa scherzi,

un solletico cesio di una guancia

a nascondino..

di una guancia che vuole sfuggir baci

rivolti al Sole..

rivolti al mare che ammira l’Oceano

come un ventre da cui è nato.

 

Bevo un sorso di lampi e guardo il vespro,

un luccicar di mille stelle anonime,

un vascello di vecchi viaggi intorno

ai confini del mondo..

e sono un rapsodo, un aedo.. un folle…

Mi fondo io stesso

con la Tempesta.

Quadro di Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Il Ponte del Diavolo al San Gottardo, Romanticismo inglese, 1803-1804.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVIII Giugno AD MMXXI.

Impressioni - Attimi estivi

Cinguettii di ramora esanimi -

un canto muto al Sole

un murmure amaro di foglie

mosse dal passo caldo

dell’invisibile vento

un delirio di aspre bestemmie

al frumento che invecchia

come ricordi come sogni

come agitazioni perenni

dei campi

 

Le alghe non cinguettano in mare -

i naufraghi non cantano

non parlano i vecchi relitti

le ceste sopra le onde

il sale non dice non chiama

la neve delle vette -

non conosce le cantiche

del mondo in basso che grida -

e tutto urla il silenzio

del tempo

 

Io so che la rondine prende

il Sole sul suo nido -

fedeli compagni i suoi piccoli

com’è la mia ombra buia -

io so che pioggerella il fuoco

della bianca salsedine

delle frane orrende dei colli

di una Luna di assenza

come veleno brutale

per le labbra suicide

di un lago

 

Io so che disfida la gracchia

sulle rotaie nere

il destriero fatto di ferro

per morire da Eroe

alla mia finestra - all’applauso

dei cani che le abbaiano -

passa il treno - fischia - la gracchia

fa un saltello e poi vola

vola a gabbare la Morte

a irridere il suo Destino

e allora ritorna contenta

a rubare dai campi

e ride

 

Io so che su un’altra panchina

ci sono delle maschere

bugiarde che credono al Nulla -

come bimbi che ignorano

le favole presso la nanna -

come folli che avvelenano

il mondo - come vermi

di una tomba

Quadro di Oscar-Claude Monet (1840-1926), La Passeggiata - Donna con il Parasole, Impressionismo francese, 1875.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVIII Giugno AD MMXXI.

domenica 27 giugno 2021

Impressioni - Suoni dell'Estate

Suoni caldi il Sole tramonta -

silenzio immortalato

dalla Luna bianca che canta

con la bocca bendata

di luce

 

Suoni freddi il buio che respira

la Notte che mi veste

l'inquietudine amara

degli incubi tristi - che piangono

ridendo

 

I sigari in bocca non cantano

odorano di sale -

le conchiglie fumano canti

di sconfinate perle

 

Suoni assenti suoni tacenti

muti profondamente

attoniti e nudi - che gridano

soliloqui di assenzio

bollito

 

E il mare.. e il mare.. ei naufraga ora

dentro gli abissi ignoti

della terra madre - del cuore -

e rimane come uno scheletro

di tomba

 

senza più compagni di viaggio

senza le sue canzoni

portandomi a sé e mi deforma -

scogli pungenti e irti -

follia

Quadro di Edvard Munch (1863-1944), L'Urlo, Espressionismo norvegese, 1893-1910.
Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXVI Giugno AD MMXXI.


lunedì 15 agosto 2016

En plein Air - Impressionismo di Ferragosto

Sedèr, e bèr il tè delle Alpi indiane
sognando udìr i canti delle sue
miti raccolte,
e stàr all’ombra dell’ùltimo mese
d’Estate, e raccontàr le fresche brezze
di queste mie pianure,
e dormìr ricantando immacolati
Sogni! E è meriggio! e è agosto!
Festosamente càntan le risaje,
e il maschio volto e il torace del Sole -
nella mia Arbogna - per specchiarsi affronta
le invisibili e pur gaie nudità
delle Ondine fluviali;
e le fanciulle delle selve riàprono
i ventagli dei fiori, e i parasoli
delle querce per un po’ di ombre opàche,
il pròssimo riposo per il mio
cuor mietitore dei venti d’autunno.
Ma così presto e vorace si accorcia
il giorno, e in un tintinnìo di ali di Ànime
perdute, è già la sera.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Tardo-Romanticismo tedesco, Illustrazione per L'Oro del Reno di W. R. Wagner, Seconda Metà del Secolo XIX



In Dì di Lunedì XV Agosto dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI

martedì 24 maggio 2016

En plein Air - Colpi di Occhio su un Temporale

Frammenti di oro di fùlmini in cièl
cupo: le nubi ora piòvono il cènere
tristo degli orizzonti tempestati,
e delle concitate urla e dei tuoni; e…
e il cobalto e i lapislàzzuli eterei
di questo giorno in Notte di Tempesta -
oscuri e tetri - fanno risaltàr
il vivo sangue dei pètali tenui
delle rose che qui ai sassi si arràmpicano,
e il mesto inchiostro delle viole, e dei
pìccoli ìris selvàtici; e d’intorno
il prepotente sollètico amaro
del freddo vento scuote le betulle,
e i castagni, e le querce, e i scialbi pioppi,
donde una foglia si stacca… e va… e va,
e precìpita in sul funereo stagno,
ella nuotando - allora - e dondolando,
cimba per raganelle.
Il Temporale è infinito e non scorre
via, e ora le cristalline pietre indòcili   
della gràndine càdono sui fiori,
esse spogliàndoli ancòr giovinotti
delle corolle loro, e lì mietendo
il verdeggiante grano di fìn maggio.
E io che contemplo questa Furia eterna,
e queste fòlgori, e questa Tempesta
più che tremàr mi compiaccio, e mi nutro
di questi colpi d’occhio sulle piogge,
e sui trottanti destrieri dei tuoni,
e mi è senso di Eterno e di Infinito,
mi è senso di Sublime.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro

Albert Bierstadt, Temporale, Hudson River School, XIX Secolo 




In Dì di Martedì XXIV Maggio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Divina Misericordia AD MMXVI