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venerdì 30 dicembre 2022

Attese di Gennaio

Io non so se la sera qualche cosa

nasconde,

non so se la Luna splenderà ancora,

se le stelle vagabonde

dormiranno tremule sulla nebbia,

se la mimosa

preparerà in silenzio già il suo fiore

nel cuore

dell’inverno, della neve.. del gelo,

se la paglia lasciata dalla trebbia

tornerà a essere un campo sotto il cielo

e sotto le nuvole

e sotto il Sole;

ma so che algido tesse all’arcolaio

il vecchio gennaio,

tesse ridente

una ghirlanda di nuove viole,

di melograno,

di una sinfonia dolce e sorridente,

di papaveri visti da lontano,

la pioggia a catinelle..

so che il mio cuore febbrilmente spera

le rondinelle

al ritornar della mia Primavera.

Dipinto di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), Ballo a Bougival (Bal à Bougival), Impressionismo, Post-Impressionismo francese, 1882-1883. Olio su Tela, Dimensioni 182,0x98,0 cm. Collezione presso il Museum of Fine Arts, Boston (Stati Uniti d'America).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXX Dicembre AD MMXXII.

lunedì 24 gennaio 2022

Immagini oniriche nella Nebbia

Luoghi sogno lontani oltre le nebbie

e oltre il precluso orizzonte, oltre il giorno

che gennaio nasconde nell’abbraccio

etereo del respiro della terra,

oltre il composto aspetto delle ramora

tremolanti che sanno di umide ombre

come tanti Giganti di ossa e scheletro.

Sì, perché ora la nebbia, orma atarassica

di “un non so che” di nascosto e dormente,

mi stringe nel suo regno misterioso,

un imperio profondo e glauco, un giuoco

di qualche ombra più o meno disvelata

come fosse una timida baiadera..

in un’illusïone che mi vuole

convertire alla gran legge del Nulla…

No!... No! Oltre questa nebbia non c’è niente,

solo il riposo di alberi sognati

con il profumo sognato dei rami

e con la trasognata voce stridula

di piccoli rimasugli di foglie

dondolanti nel vento, come gozzi

impiccati per qualche torto allo gnomo

della foresta. No! Oltre non c’è nulla,

solo la vastità di campi secchi

con paglie vecchie di sei mesi e putride,

solo il fantasma dell’airone bianco

che mi raggela con il suo gridio..

un urlo animalesco, invidïato

dagli Spettri del mondo a mezzanotte.

C’è solo il lento filare dei pioppi

e dei cipressi in vêr il cimitero -

anch’esso trasognato - e non ci sono

che timbri eterei di funerei e tristi

cromatismi di qualche campanile

lontano e dondolato dalle Silfidi..

un fischio orrendo alle orecchie sottili,

leggere.. delicate.. e poi, un silenzio..

un tacer di ogni cosa lungo tutto

uno spartito di Musica ignota.

Eppure è qui.. qui, in questo suono strano,

che sento che mi solletica il Sogno!..

e nella sua algida amara voce

intüisco i lontani amati luoghi,

e mi svanisce la nebbia tremenda

e vedo l’orizzonte mäestoso,

e scorgo il Sole, guardandolo in faccia.

Così bacio un Pöema sulle guance

della nebbia.

Dipinto di Alfred Sisley (1830-1899), La Nebbia, Voisins (Le Brouillard, Voisins), Impressionismo, Tardo-Impressionismo francese, 1874. Olio su Tela, 50,5x65 cm. Museo d'Orsay, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXIV Gennaio AD MMXXII.

sabato 22 gennaio 2022

È uscito il Sole

È uscito il Sole.. il Sole sorridente

tra le nebbie invernali e umide e bianche,

nel meriggiar delle giornate lente,

 

tra le ramora spoglie e l’erbe stanche.

È uscito il Sole.. e accompagna gli stormi

che vanno in volo e allumina le panche,

 

e libera le immagini difformi,

a poco a poco che va via la nebbia

con le sue bave e i suoi baci aeriformi.

 

È uscito il Sole.. il Sole che ora debbia

quasi delicatamente le paglie,

riscaldandole in cuor della sua trebbia,

 

e vince.. e vince le mille battaglie

contro l’inverno promiscuo e ghignante

che di ghiaccio ha l’aspetto, come scaglie

 

d’una serpe maligna. Spasimante,

però, il Sole - che è uscito - presto muore

e il buio del vespro ritorna con tante

 

ombre. Ma è uscito il Sole.. e il suo madore

di Primavera al verno è annunziatore.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Schizzo per la Grande Riserva (Skizze zum Großen Gehege), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1830 circa. Olio su Tela, 19x29,9 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXII Gennaio AD MMXXII.

venerdì 21 gennaio 2022

Pomeriggio di Nebbia

La nebbia è fitta.. fitta, oggi, e anche fredda

come tanti aghi di abete che pungono

la pelle avvezza al caldo della casa,

e sembra quasi un regno veramente

da fole.. fole antiche, di altri tempi,

naufragate sulle nostre spiagge,

le correnti vincendo dei millenni..

e in questo regno intravedo le ramora

messe in filari, quasi come scheletri

di alberi morti. Hanno odore di inverno,

come di muschio bagnato in sul Norte,

come di paglie spente da molte ore

e hanno anche un fascino un po’ selvaggio

che scivola sul ghiaccio del mattino,

finché la nebbia lo esclude alla vista

e tutto è immerso nella foschia bianca.

Qua e là è un gracchiar di corvi, un volar freddo..

freddo di vecchi aironi, sopra i campi,

e non riesco a vederli, son nascosti

nelle brume lontane, ma son tanti

e cercano da mangiare, e non lo trovano

e si lamentano urlando e soffrendo.

Né oggi risplende il Sole, né lo vedo,

mi sembrano dei sogni i bei germogli

che due giorni fa avevo visto; né oggi

mi suona in cuore adorato sentir

di nuova Primavera.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774–1840), Ingresso del Cimitero (Friedhofseingang), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1825. Olio su Tela, Dimensioni 143x110 cm. Galerie Neue Meister, Dresda (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXI Gennaio AD MMXXII.

giovedì 20 gennaio 2022

Nebbia e Sole

Ritornano le nebbie d’inverno,

mi sembra un combattimento tra il Sole

e il respiro di questa terra bianca..

una tenzone sopra i rami spogli,

sui campi con le paglie ghiacciate..

sopra i campi appena arati,

una battaglia tra vecchi Titani

quasi per contesa di un pezzo

di mondo.

Allora, io vedo il Sole.. è qui, davanti

a me.. splendente come un Eroe in guerra,

ma dietro gli alberi

ci sono le nebbie profonde..

una muraglia di nebbia maligna..

una muraglia di piccole schegge

di nebbia..

e trafiggendomi ora mi punge

insistente desiar di Primavera.

Dipinto di Edward Theodore Compton (1849-1921), Payerhütte e Ortler (Payerhütte und Ortler), Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico anglo-tedesco, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XX Gennaio AD MMXXII.

lunedì 17 gennaio 2022

Tempo d’Inverno marzolo a Gennaio

Una giornata di Sole invernale,

come una gemma di un fiore di marzo;

risponde cinguettio d’augel su un ramo

e il ramo appesantito - in giù - leggero

sembra cedere, ma dopo si rialza…

E io ho quasi vergogna di codesto

Gennaio, troppo lieto e soleggiato

con i filari della alte montagne

poco bianche di neve, con le nuvole

che sorridono spensieratezza e ombre,

con le paglie ghiacciate ma in salute,

con la Vergine della terra madre

che vuole essere amata e con i piccoli

germogli del melograno giocondo,

profondo occhio di cerulo Mystero

la nascita della Vita che dorme.

Così è già - nei Sogni - la Primavera!

Dipinto di Luigi Chialiva (1842-1914), Fanciulle che parlano di Mattina su un Prato con Oche (Mädchengespräche auf der Gänsewiese), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo elvetico, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, 35,3x62 cm. Collezione Privata, Vienna (Austria).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVII Gennaio AD MMXXII.


domenica 9 gennaio 2022

Presagi di Primavera

E la terra è già arata e l’orizzonte

riluce di campagna e ombre castane

con quei granelli adamantini e argentei

e con l’argilla rossa come il sangue

d’una rosa che immersa nel suo sonno

mi dice “Sarà presto Primavera!”.

E, allora, io annuso questa bella terra,

terra materna, bagnata di Sole -

anche se è inverno - e già il primaverile

sovvenire m’immagino tra i campi…

Volate.. deh, volate, aironi baldi!

È giunta l’ora di far festa! È sorto

il primo fiore, conteso all’Amore,

conteso alla Natura e alla Vita! È

germogliato lo sguardo provocante

del melograno!... E il falchetto che vola

segna nel cielo le carole allegre

d’Anima che si libera da nebbie

buie!... Sorgete, oh tramonti tardivi!

Fate specchiare la mia vanità

nelle risaie al canto delle rane!...

No.. non è vero che io son per la Morte,

che sono avvezzo ormai alla nebbia fitta,

che sono pazzo come un vagabondo

che vïaggia seduto nel suo ovile.

Ma per vedere un altro maggio voglio

risorgere e fuggire dalla terra

umida di cimiteriali nevi…

E oggi ho imparato che la Primavera

è possibile al mio cuore piangente.

Voglio soltanto un po’ di Verità!

Dipinto di Georges-Antoine Rochegrosse (1859-1938), Il Cavaliere dei Fiori (Le Chevalier aux Fleurs), Accademismo, Neo-Classicismo, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Post-Impressionismo mitologico francese, 1894. Olio su Tela, 232x372 cm. Museo d'Orsay, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica IX Gennaio AD MMXXII.

domenica 17 gennaio 2021

Ballata senza Rime - Ehi, c’è Qualcuno in questo Regno di Ombre

Ehi, c’è qualcuno in questo regno di ombre

e nebbie?.... Dimmi, oh Ignoto, il tuo aspetto!

Ma d’un folle sconforto il labbro sordo

dimentica le parole e il respiro.

 

Dilaniando foschie dai vagabondi

orizzonti, consuma il mio gennaio

i miei pensieri. Non v’è più la speme

a rinutrirli in mezzo alla tormenta,

e il Sole scivola e vola e va via,

e la campagna mi diventa nera…

e io divento soltanto un nome… un fango.

 

Ehi, c’è qualcuno in questo regno di ombre

e nebbie?.... No! C’è soltanto una trista

eco… è un silenzio che gridando muto

dimentica le parole e il respiro.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), Monaco in Riva al Mara, Romanticismo tedesco, 1808-1809.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XVII Gennaio AD MMXXI.

 

sabato 9 gennaio 2021

Sonetto senza Rime - Sento salir un Olezzo di Neve

Sento salir un olezzo di neve

che, le nubi intristendo, lagrima urla

disumane: le fredde ombre del verno,

della tormenta amiche silenziose.

 

Così tramonta il meriggio sul mio

volto!.... Ora, il buio - profumato di vento

e infreddoliti rami - regna orrendo

sulle profondità della campagna,

 

i campi divorando e le montagne.

So che fra poco vedrò il vespro grigio,

e che la Luna svampa come morta.

 

So che una ragna bianca cade a terra:

profumata di freddo, vaticina

il ghiaccio bianco che scioglie la Vita.

Quadro di Julius Sergius von Klever (1850-1924), Ritornando a Casa, Tardo-Romanticismo e Realismo russo, 1902.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato IX Gennaio AD MMXXI.