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domenica 9 gennaio 2022

Presagi di Primavera

E la terra è già arata e l’orizzonte

riluce di campagna e ombre castane

con quei granelli adamantini e argentei

e con l’argilla rossa come il sangue

d’una rosa che immersa nel suo sonno

mi dice “Sarà presto Primavera!”.

E, allora, io annuso questa bella terra,

terra materna, bagnata di Sole -

anche se è inverno - e già il primaverile

sovvenire m’immagino tra i campi…

Volate.. deh, volate, aironi baldi!

È giunta l’ora di far festa! È sorto

il primo fiore, conteso all’Amore,

conteso alla Natura e alla Vita! È

germogliato lo sguardo provocante

del melograno!... E il falchetto che vola

segna nel cielo le carole allegre

d’Anima che si libera da nebbie

buie!... Sorgete, oh tramonti tardivi!

Fate specchiare la mia vanità

nelle risaie al canto delle rane!...

No.. non è vero che io son per la Morte,

che sono avvezzo ormai alla nebbia fitta,

che sono pazzo come un vagabondo

che vïaggia seduto nel suo ovile.

Ma per vedere un altro maggio voglio

risorgere e fuggire dalla terra

umida di cimiteriali nevi…

E oggi ho imparato che la Primavera

è possibile al mio cuore piangente.

Voglio soltanto un po’ di Verità!

Dipinto di Georges-Antoine Rochegrosse (1859-1938), Il Cavaliere dei Fiori (Le Chevalier aux Fleurs), Accademismo, Neo-Classicismo, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Post-Impressionismo mitologico francese, 1894. Olio su Tela, 232x372 cm. Museo d'Orsay, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica IX Gennaio AD MMXXII.

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