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Visualizzazione post con etichetta Poesie sull'Inizio della Primavera. Mostra tutti i post
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sabato 22 gennaio 2022

È uscito il Sole

È uscito il Sole.. il Sole sorridente

tra le nebbie invernali e umide e bianche,

nel meriggiar delle giornate lente,

 

tra le ramora spoglie e l’erbe stanche.

È uscito il Sole.. e accompagna gli stormi

che vanno in volo e allumina le panche,

 

e libera le immagini difformi,

a poco a poco che va via la nebbia

con le sue bave e i suoi baci aeriformi.

 

È uscito il Sole.. il Sole che ora debbia

quasi delicatamente le paglie,

riscaldandole in cuor della sua trebbia,

 

e vince.. e vince le mille battaglie

contro l’inverno promiscuo e ghignante

che di ghiaccio ha l’aspetto, come scaglie

 

d’una serpe maligna. Spasimante,

però, il Sole - che è uscito - presto muore

e il buio del vespro ritorna con tante

 

ombre. Ma è uscito il Sole.. e il suo madore

di Primavera al verno è annunziatore.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Schizzo per la Grande Riserva (Skizze zum Großen Gehege), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1830 circa. Olio su Tela, 19x29,9 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXII Gennaio AD MMXXII.

sabato 27 febbraio 2021

Mi parla il Sole della Primavera

Mi parla il Sole della Primavera,

mi sussurra parole di conforto..

e il verno che svanisce mi solletica

con il suo gelo delicato e spento,

e pallido e defunto, e con i suoi

giuramenti profani per il prossimo

ritorno.

 

Mi parla il Sole della Primavera,

e vedo sulle torri delle bianche

cascine i primi rondoni volar,

la nascita delle viole spargendo

di carmi, che inni sacri sono ai germi

della Vita.

 

Mi parla il Sole della Primavera

e, quando viene la Notte più fredda,

con ansia attendo il plenilunio sacro

della Pasqua, quel petalo d’argento,

la margherita glauca.. dentro il mare

delle stelle ballerine.

Quadro di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Riflessi di Primavera, Realismo paesaggistico danese, 1893.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXVII Febbraio AD MMXXI.

martedì 10 marzo 2020

Sempre più questa Primavera è tanto


Sempre più questa Primavera è tanto
triste, tra le bellette delle rive
ancora spoglie, e gli orizzonti belli
di meriggio, ma cupi quando viene

la sera, intrisa dell’inverno affranto,
pur non morto. Né sento le giulive
campane delle Messe, né gli augelli
cinguettar. Ma nunzie delle pene

fatali, le civette urlano accenti
di Morte, onde cercando di dormire,
io queste ascolto e la nenia che oblia

ogni possibil quiete. “E a voi… dormienti”
dice uno spettro “v’aggrada il morire…
ché voi sovrasta eterna malattia!”

Knud Baade, Una Vedetta sul Mare di Notte, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.

domenica 8 marzo 2020

O Primavera, Tu qui già germogli

O Primavera, tu qui già germogli
sopra le scialbe mimose, e sopra i rami
dei querceti, onde il tuo occhio femminino
il mio ravviva dolcemente, e ride,

come si allieta quel che in grembo cogli
piccolo fiore. Ma anche i bei richiami
degli augelletti nel ciel cilestrino
laudi ti fanno. Eppur, non ti conquide

il bel risveglio ancora; e vedo fuori
una stagion confusa che non è
né inverno, né il tuo fascino di donna.

Ma presso i primi tuoi piccoli fiori,
disciogliendosi a stento io so che c'è
ancor tanta neve sulla tua gonna.

John Clayton Adams, Un Pescon in Fiore, Tardo-Romanticismo paesaggistico inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VIII Marzo AD MMXX.

sabato 7 marzo 2020

Cala la Notte, e l'Inverno ritorna

Cala la Notte, e l'inverno ritorna
davanti a me. Ben più oltre si propaga,
nel mio orizzonte, un'atra nebbiolina,
la quale figlia è di quella più immensa

che mesi fa m'accecava. Ma storna
anch'essa, forse più di lei, dilaga
sopra le vie, onde mi parla empia e in ira
con bisbigli crudeli. Poi s'addensa

come un muro; e al funesto suo malato
cospetto, tutto vedo che dispare...
tutto!... le selve, i campi... le mie viole.

Ma quando all'alba verrà il giorno amato,
saluterò la Primavera; e chiare
le mie ombre vedrò splendere sul Sole.

Knud Baade, Un Naufragio, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

Con infinita Tristezza Tu inizi

Con infinita tristezza tu inizi
il tuo risveglio, o bella Primavera,
e con angoscia inumana, e con pallido
tremor di febbre,

sì che di te d'intorno mai più indizi
ch'io possa mirar stanno. Ma una cera
grigia e buia sorvola il tuo corpo squallido
per il miasma di lebbre

oscure. Muore così e forse presto
la gioia che solitamente riporti,
dopo che spira l'inverno dal fango,

e via le nebbie. Né di te rivesto
ancora gli inconsolati occhi smorti,
come smorta è la lagrima che piango.

Alexei Kondratyevich Savrasov. L'Inizio della Primavera russa, Tardo-romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

lunedì 10 febbraio 2020

Sonetto in barbare Strofe alcaiche - Come avvince sereno il tuo Incanto

Come avvince sereno il tuo incanto,
quando scrutando passi per gli esili
vïale degli alberi spogli,
i quai romiti - e intimidendosi,

le prime gemme - ora dimostrano,
oh Primavera!.... Ma avido e libero
è ancora l'inverno; e il suo fascino
che si corrùga, benché non nevichi,

riverbera forse su un giorno
che le orbe nebbie - violente - ordiscono,
in un attimo che urla e preludia a'

menzogne e fiori. Lì tutto m'è orrido.
Lì tutto è svanito e perduto.
Qui s'è dissolto il tuo incanto sereno.

Alexei Kondratyevich Savrasov, L'Inizio della Primavera, Tardo-Romanticismo russo-ucraino, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì X del Mese di Febbraio AD MMXX.