Cala la Notte, e l'inverno ritorna
davanti a me. Ben più oltre si propaga,
nel mio orizzonte, un'atra nebbiolina,
la quale figlia è di quella più immensa
che mesi fa m'accecava. Ma storna
anch'essa, forse più di lei, dilaga
sopra le vie, onde mi parla empia e in ira
con bisbigli crudeli. Poi s'addensa
come un muro; e al funesto suo malato
cospetto, tutto vedo che dispare...
tutto!... le selve, i campi... le mie viole.
Ma quando all'alba verrà il giorno amato,
saluterò la Primavera; e chiare
le mie ombre vedrò splendere sul Sole.
Knud Baade, Un Naufragio, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.
Nessun commento:
Posta un commento