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giovedì 14 luglio 2022

Sonetto - Quando avrà Fine questo Morbo infame?

Quando avrà fine questo morbo infame?...

Allora attonito il mio sguardo inerte

ammirerà la beltà di queste trame

oscure e del mondo che lo diverte,

 

contemplerà con nuovi occhi il fogliame

della sua Primavera e le conserte

braccia della Natura che il suo ossame

attende e attenderà per molto. Oh aperte

 

speranze di gioia ove il mio cuor s’affigge

e che non siete altro che orba menzogna

per pazzi sognatori e visionari,

 

come per pochi bardi! E vi sconfigge

un mondo di peste, guerra e vergogna.

Lasciatemi, vi prego, ai miei sudari!

Illustrazione a Colori di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), Monomach si riposa dopo una Battuta di Caccia (Мономах спочиває після полювання), Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1870. Illustrazione, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XIV Luglio AD MMXXII.

martedì 10 marzo 2020

Sempre più questa Primavera è tanto


Sempre più questa Primavera è tanto
triste, tra le bellette delle rive
ancora spoglie, e gli orizzonti belli
di meriggio, ma cupi quando viene

la sera, intrisa dell’inverno affranto,
pur non morto. Né sento le giulive
campane delle Messe, né gli augelli
cinguettar. Ma nunzie delle pene

fatali, le civette urlano accenti
di Morte, onde cercando di dormire,
io queste ascolto e la nenia che oblia

ogni possibil quiete. “E a voi… dormienti”
dice uno spettro “v’aggrada il morire…
ché voi sovrasta eterna malattia!”

Knud Baade, Una Vedetta sul Mare di Notte, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.

sabato 7 marzo 2020

Con infinita Tristezza Tu inizi

Con infinita tristezza tu inizi
il tuo risveglio, o bella Primavera,
e con angoscia inumana, e con pallido
tremor di febbre,

sì che di te d'intorno mai più indizi
ch'io possa mirar stanno. Ma una cera
grigia e buia sorvola il tuo corpo squallido
per il miasma di lebbre

oscure. Muore così e forse presto
la gioia che solitamente riporti,
dopo che spira l'inverno dal fango,

e via le nebbie. Né di te rivesto
ancora gli inconsolati occhi smorti,
come smorta è la lagrima che piango.

Alexei Kondratyevich Savrasov. L'Inizio della Primavera russa, Tardo-romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

Intorno c'è una Päura assai folle

Intorno c'è una päura assai folle
di questo morbo, e dei biechi suoi miasmi,
e del suo sguardo, il qual scruta febbrile
ben oltre gli invalicabili spazi.

Eppure, sotto i miei occhi, sulle zolle
d'un prato, inconsapevoli de' spasmi,
tre viole crescono e un bel fior d'aprile
che salutano il nostro marzo, sazi

del sonnolente inverno. Ma la bella
Primavera - lo so - nessun più vede,
né il primo stormo che torna da via,

né di lui la cantante rondinella.
Allor qui c'è il mio cuor che chiede
se non sia eterno inverno la nostra malattia.

Ivan Ivanovich Shishkin, Passeggiata pomeridiana tra i Fiori di Primavera, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.