Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Poesie sulle Rondini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Poesie sulle Rondini. Mostra tutti i post

lunedì 28 giugno 2021

Impressioni - Attimi estivi

Cinguettii di ramora esanimi -

un canto muto al Sole

un murmure amaro di foglie

mosse dal passo caldo

dell’invisibile vento

un delirio di aspre bestemmie

al frumento che invecchia

come ricordi come sogni

come agitazioni perenni

dei campi

 

Le alghe non cinguettano in mare -

i naufraghi non cantano

non parlano i vecchi relitti

le ceste sopra le onde

il sale non dice non chiama

la neve delle vette -

non conosce le cantiche

del mondo in basso che grida -

e tutto urla il silenzio

del tempo

 

Io so che la rondine prende

il Sole sul suo nido -

fedeli compagni i suoi piccoli

com’è la mia ombra buia -

io so che pioggerella il fuoco

della bianca salsedine

delle frane orrende dei colli

di una Luna di assenza

come veleno brutale

per le labbra suicide

di un lago

 

Io so che disfida la gracchia

sulle rotaie nere

il destriero fatto di ferro

per morire da Eroe

alla mia finestra - all’applauso

dei cani che le abbaiano -

passa il treno - fischia - la gracchia

fa un saltello e poi vola

vola a gabbare la Morte

a irridere il suo Destino

e allora ritorna contenta

a rubare dai campi

e ride

 

Io so che su un’altra panchina

ci sono delle maschere

bugiarde che credono al Nulla -

come bimbi che ignorano

le favole presso la nanna -

come folli che avvelenano

il mondo - come vermi

di una tomba

Quadro di Oscar-Claude Monet (1840-1926), La Passeggiata - Donna con il Parasole, Impressionismo francese, 1875.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVIII Giugno AD MMXXI.

lunedì 1 marzo 2021

Ballata romantica - La Lettera della Rondine

Va una rondine, le ale sue planando

dei fiori in su’ i germogli. Dice: “Ho

abbandonato il deserto lontano,

il canto dei minareti ad Allah,

e ora ritorno al mio nido per darti

il risveglio d’un cerulo mattino.

Ti porto un vezzo di sabbia dall’Africa,

una conchiglia di Venere, il mare..

ho pregato per te dalle alte torri

che distillano balsami d’Arabia…

Io ti domando: lasciami nel mio

nido! Lasciami nel mio nido! Tua

devota amica, corsiere del cielo!”…

 

E la rondine torna nel suo nido,

i suoi piccoli alleva e disfama…

Quando viene il mattino nel ricordo

canta le calde canzoni degli ermi..

poi, un monello annoiato lancia un sasso

contro il suo tetto. Non ha più una casa,

non ha più i piccoli, e ha solo dolore.

Morendo dice: “Io andrò in Paradiso!

Sì, io andrò in Paradiso!... Orbene, vattene!

Io ti domando: lasciami nel mio

nido! Lasciami nel mio nido! Tua

devota amica, corsiere del Cielo!”.

 

Veder non voglio più rondini morte

in questa Primavera che sovviene,

debole effigie di primule finte!

Dipinto di Gaston Bussiere (1862-1928), Abbraccio nella Luce della Sera, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo francese, 1927.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì I Marzo AD MMXXI.

sabato 8 agosto 2020

Sonetto barbaro in Alternanza di Esametri e di Pentametri - Vedo sopra il Granoturco le Rondini andar per lontani

Vedo sopra il granoturco le rondini andar per lontani

richiami, ove la sera - palpitando - i bei nidi

frequentemente allumina, con il suo tramonto e i suoi vani

luccichii che dal Sole riverberano. I miti

 

canti di lor che volano, allor, sento. Ma ombre e fagiani

che ai fangosi ricoveri ritornano assopiti,

la mia ombra divorano, cosicché lo sguardo… le mani…

mi svengono e poi l’Anima riflessa. Né conquidi

 

tu, o Notte estiva d’Agosto, più nuovi raggiar d’altri Sogni

più ardenti, né ricordi quelli trascorsi e muti,

dove mi resta un’orma marchiata sul vel del mio cuore.

 

Così tutto risplende d’inquietudine e ansia. Vergogni

tu, tenebra, nel cielo questi tuoi occhi perduti…

i miei occhi in pianto piagati… i miei occhi di noia e di dolore.

Jakub Shikaneder (1855-1924), La Via triste, Tardo-Romanticismo boemo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VIII Agosto AD MMXX.


martedì 19 maggio 2020

L’Affamata - La Rondine di Primavera vola


La rondine di Primavera vola
ai nidi che dai tetti il guardo mio
appunta. Intanto, odo dalla sua gola
un muto uscir legger di pigolio

smorto, il qual senza senso né parola
giambi mi canta che son di ombre e oblio
aride lamentanze. Allor mi cola
il pianto, e come d’uom che paghi il fio

di molte gesta, io quel carme affamato
al vagabondo duol vo assimilando,
mentre la rondine al suo tetto muore.

Essere che soccombette al suo Fato…
tu fosti spento come un Sogno blando,
tu!... in una Verità che è il mio Dolore.

John Atkinson Grimshaw, Chiaro di Luna su un Lago d'Autunno, Tardo-Romanticismo inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIX Maggio AD MMXX.

sabato 4 aprile 2020

A una Rondine - Quieta Amica, or Tu se' libera, e vai

Quieta amica, or tu se’ libera, e vai
con le tue ale pe’ boschi, e per le vive
ombre di quelli, dove il cinguettio
squilìbri ai boschi e alle lontane foglie

dei rami solitari. Oh rondine!.... Tu sai
se il pesco è in fiore, se le sue giulive
frutta il ciliegio prepara. Invece, io,
sedendo a parte, per sì tante doglie,

solo pietre e finestre ammiro, e un po’
lungi, di fuori, qualcosa di questa
Primavera. Ma, come ho inteso, so

che non sono invitato a molta festa.
E dentro Aprile, rattristando vo,
e il tramonto cos’è? Forse Tempesta.

Ivan Ivanovich Shishkin, Una Passeggiata al Tramonto in una Foresta, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato IV Aprile AD MMXX.

mercoledì 25 settembre 2019

Non v'è più un'Ala di Rondine sotto

Non v'è più un'ala di rondine sotto
i tetti; e so che i loro nidi ormai
son solitari e vuoti. Né mi dai,
tu, o Settembre, una requie; ma il dirotto

tuo pianto in piova mutato e il ridotto
scrosciar della tua voce ora i rosai
miei appassiti assassinano. Né hai
pietà di loro, né sì presto il botto

della caccia disprezzi. Allora io vedo
che la Natura qui si fa più sola,
e che l'eterno orizzonte da men calma

Notte è sempre inghiottito. E or che mi siedo
su un ceppo, (io) scorgo un'ultima vïola,
qual po' d'acqua nell'ermo di una palma.

Nuyen Wijnand, Un Mulino al Sole, Romanticismo olandese, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì XXV del Mese di Settembre AD MMXIX.

martedì 10 luglio 2018

Ombra di un Canto di Rondine

Come canta la ròndine lontana!....
Alla finestra il cinguettìo suo flèbile
m’è pari a un’ombra di Vita e d’Estate…
un’ombra occulta,
e secreta da un Sogno dileguato
co’ i primi argenti dell’alba, e festante e…
e quieta… e dolce… un’ombra di un «Ricòrdati
di vìvere!». Poi tace.
Come ombra d’una canzone notturna!
Come la nenia di un liuto scordato,
èsule da’ i desidèri repressi
d’un Trovatore!
Come ombra che non scorge se medèsma
né l’altre ombre compagne sue, e la mia
che in lei brama confòndersi per poco
nel silenzio assordante
della foresta, donde i cinguettìi
innumerèvoli accrèsconsi ancora
man… man che il giorno s’allùmina e cresce
come fa il Sole estivo!....
Come canta la ròndine lontana!....
E come le risponde l’usignuolo
da’ il ramo del cipresso che mi ostàcola
l’eterna libertà
d’un occhio che desìdera scrutare
l’orizzonte!.... E poi come l’ombra sua
si fa sempre più viva oltre il mio udito
quasi a coprìrmi del suo bel piumaggio
canterino!.... E il suo canto
come risponde a quel mio melancònico
cuore che va in perpetuo a èsser sgraziato
e infelice più d’una solitaria
via or varcata soltanto dalle piume
degli aïroni belli!....
E come canta senza tregua e quiete!
E come intimidisce l’eco ardente
con la sua gioia, che per contrasto, stìmola
le mie làgrime amare…
làgrime sparse per folli tormenti
dell’Ànima, la qual non sa dàr loro
un nome… làgrime oscure e furenti
che danno un ritmo al cinguettàr festoso
di questa rondinella!....
Ombra… ombra! Vorrei fossi mia, ombra amica,
che invano cerchi in me il Sogno e la speme,
ma altro non trovi che perenne angoscia
degli inetti pàlpiti
di me sì disperato e tormentoso
che per le mie campagne vado errando
seduto a una finestra che amo e che odio
nell’àttimo che muore!....
Come canta la ròndine lontana!....
Oh! Come canta!....
E la sua ombra mi adduce a’ i bei ricordi,
ombra di rimembranze e di passioni…
e la sua ombra mi porta addietro, a’ i tempi
dell’incantèvole infanzia perduta,
agli àttimi piccini ove anch’io pìccolo
come loro, ne andavo al censimento
delle ròndini allegre,
di quelle ròndini or di cui ne fa ombra,
e de’ i fangosi nidi fatti e orditi
di terra e di saliva….
E la sua ombra mi sembra ricoprìrmi
per un istante del candòr bëato
del fanciullino trasformàtosi ora
quasi in un cacciatore, o in un viandante
qui dannato a inseguire
mete offuscate da’ i sensi e da’ il Fato,
e altre sìmili e più orrende ombre oscure,
dove a’ i piè d’una pieve la preghiera
mi commuove, e il Destino altrove mi urla,
e mi tradisce a’ il negro
inganno d’una Ragione molesta….
E la sua ombra mi dice che non vivo,
che non rispetto più la bella sua
gioia… la Vita… mi dice che più imbelle
di me tra quelli che pòrtan la barba
non esiste, tra gli uomini…
e, alla fine, pur ella mi tormenta….
Come canta la ròndine lontana!....
Oh! Come canta!....
E sempre è più lontana!

Eduard Manet, Le Rondini, Impressionismo francese, Seconda Metà del Secolo XIX




Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì IX Luglio dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.