Vedo sopra il granoturco le rondini andar per lontani
richiami,
ove la sera - palpitando - i bei nidi
frequentemente
allumina, con il suo tramonto e i suoi vani
luccichii
che dal Sole riverberano. I miti
canti
di lor che volano, allor, sento. Ma ombre e fagiani
che
ai fangosi ricoveri ritornano assopiti,
la
mia ombra divorano, cosicché lo sguardo… le mani…
mi
svengono e poi l’Anima riflessa. Né conquidi
tu,
o Notte estiva d’Agosto, più nuovi raggiar d’altri Sogni
più
ardenti, né ricordi quelli trascorsi e muti,
dove
mi resta un’orma marchiata sul vel del mio cuore.
Così
tutto risplende d’inquietudine e ansia. Vergogni
tu,
tenebra, nel cielo questi tuoi occhi perduti…
i miei occhi in pianto piagati… i miei occhi di noia e di dolore.
Jakub Shikaneder (1855-1924), La Via triste, Tardo-Romanticismo boemo, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VIII Agosto AD MMXX.
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