Cerca nel blog

domenica 9 agosto 2020

Sonetto barbaro in Alternanza di Esametri e Pentametri - Opprimente m’è quel Sole che dell’Agosto agita il Volto

Opprimente m’è quel Sole che dell’Agosto agita il volto,

quando incedendo orbato di tante piove

il meriggio sovviene. Né più un’ombra al biondo raccolto

sui campi un po’ mietuti, leggera oramai muove

 

un ramo, o del mio sudato vagar un capello. Né molto

scorrer d’acque mi placa, né il mar che dove

matura la risaia si fa come stagno. Ma io assolto

t’ho, cara Estate in fiamme, quando il tuo andar rimuove

 

per poco il pericolo del famigerato mio Autunno

e della tua aspra fine già in solitario

orizzonte annunziata. Pur mi soffochi, ombra di Sole!

 

Ma avanzando l’istante del nostro addio, tu, come un Unno

selvaggio vai a dar fuoco…. E chiudi in un sudario,

per le future nebbie, le tue rose con le mie viole.

 

Ivan Konstantinovic Ajvazovskij (1817-1900), Un Paesaggio marittimo in Crimea, Romanticismo russo, Seconda Metà del Secolo XIX.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica IX Agosto AD MMXX.

Nessun commento:

Posta un commento