Sempre è deserto in questa landa, in questa
Estate, in questi attimi di riposo
e in queste veglie. Attendo la
tempesta,
il vento iroso,
la pioggia. Attendo… Attendo questo
mare allegro
di vecchi navigatori, fors’anche
la carovana dal velame negro,
e le anime stanche
tra le dune infinite. Solitari!
Siamo velami solitari e folli,
siamo l’oppio di mercatanti e bari,
dove i ribolli
del Sole annientano il mondo tremendo.
E attendo.. attendo la Luna
bianchissima,
finché c’è follia nell’occhio di
sabbia,
c’è follia nella mia testa assonnata,
come un tremito dalle scarne labbia,
tu.. mia pazzia, sei dunque ritornata,
anch’io son fatto delle stesse dune
di questo deserto.