Voglio un silenzio proprio come questo,
ma dopo una parola sussurrata,
purificarmi l’Anima da un sasso
a forma di cuore.
Voglio la lontananza, questa triste
mäestra per i Sogni e per i carmi,
ma dopo la confessione del peccato
e l’assoluzione.
Voglio piangere.. piangere e gridare,
immaginar di prender tra le mani
le tue guance arrossite e tremolanti,
e i tuoi capelli e le tue posse e i
tuoi
labbi; ma dopo aver rotto il silenzio
nostro profondo e la mia noia perenne
e la tua vergogna.
Voglio un conforto, uno schiaffo, una
sberla,
una perla da bere con il mare
infinito, ma dopo il tuo sorriso
fatto di fiori.
Voglio la Pasqua, e sentirmi risorto,
anch’io - blasfemo - ma dopo un riposo
di tre mesi nel buio dell’inquietudine
molesta.
Voglio bestemmiare: dire il tuo nome,
ecco la Musa! Amica, speme e Dea,
Calliope, Erato, Urania, Idee del mondo,
e sabbia.
Voglio una fiera di vanità mie,
personali, ma dopo che io abbia fatto
crollare tutti gli specchi e i miraggi
e le certezze scolpite nel marmo,
e il tuo nome scavato nel mio cuore,
e il tuo bacio sui miei occhi, e i tuoi
occhi sopra
il mio bacio, e dopo un’eternità
di questa lotta, di questa guerra,
e di concerti di smacchi leggeri,
sinceri, e dopo l’attesa che trema,
che tremo.
E io dissi ai Cieli e alla Terra: sia
fatto
il Sogno!... E Sogno fu.
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Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Impronte, Domenica X Aprile AD MMXXII. |
Massimiliano
Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica X Aprile AD MMXXII.