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lunedì 10 ottobre 2022

Ode anacreontica - Ottobre di Nebbie

Fumo di nebbie il giorno

irradia sopra i tetti,

ombre di maledetti

attimi e di sospir.

 

Io qui mi credo nelle

più spaventose fole,

senza sguardi di Sole,

per calmarmi e dormir.

 

E bevo un vino amaro,

fatto di acini impuri,

vedo al di là dei muri

più nebbia comparir.

 

O nebbia atroce e bruta!

Sei il Nibelungo etterno,

sei Genio dell’Inferno;

sei ora del mio soffrir.

Dipinto di John Atkinson Grimshaw (1836-1893), Il Parco di Stapleton, vicino a Pontefract (Stapleton Park, near Pontefract), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Realismo paesaggistico inglese, Epoca Vittoriana, 1877. Olio su Tavola, Dimensioni 30,0x44,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì X Ottobre AD MMXXII.

mercoledì 26 maggio 2021

Madrigale - Ho raccolte le Mele che Freya nutre

Ho raccolte le mele che Freya nutre,

quel forbito segreto della Dea,

l’eterna gioventù che gli Asi illude.

 

Scorto (io) ebbi che era un Sogno e ch’ei mi fea

l’Anima colma d’una qualche brama,

quando mi fu il Valhalla che lucea.

 

Ma ora il tempo che sfugge un po’ mi chiama,

Froh sussurrandomi a che lungi è andato,

la sua gemmendo ad altri di gioia fama.

 

Dunque non sento più il canto fatato

che Loreley declama ai gran relitti,

ma di tai fior un sfiorir m’è in agguato,

 

qual sia una schiatta di guerrier invitti.

 

Brindo al Sole che s’empie di grigiore,

alle caverne delle Norne ossute.

Mi è sfuggito ogni attimo dell’Amore,

tomba io fui e sono dell’ore perdute.

Illustrazione di Arthur Rackham (1867-1939), La Valchiria Brunilde, Illustrazione per l'Anello dei Nibelunghi, Tardo-Romanticismo inglese, 1910.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXVI Maggio AD MMXXI.

mercoledì 21 aprile 2021

Băishù - Su uno Stagno

I. intrepida ombra scorre -

precipita a terra una foglia

su di uno stagno è naufraga

la triste ninfea che dorme

 

II. ancestrale riposo

di morte mellifluo mantello

lapide della rana -

il fior di ciliegio tramonta

 

III. dell’oceano ho forato

il ventre di sabbia l’abisso -

clessidra senza petali

mi specchio negli occhi del fango

 

IV. navigammo sui fiori

braccia di fanciulle di mare -

l’airone e la palude

gli stuoli dei forti in battaglia

 

V. alito di meriggio

discorre lontano svanisce -

la vanità degli alberi

sugli specchi bui dello stagno

 

VI. e tu stagno raccoglimi

nel tuo regno di ombre e vapori -

l’orizzonte d’ignoto

dei tuoi abissi oscuri e segreti

Acquarello tradizionale cinese di Zhou Quan (XVII Secolo), Leoni, Dinastia Ming.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXI Aprile AD MMXXI.

lunedì 22 luglio 2019

Sommer Sehnsucht

I. M'assalsero le fredde rimembranze, il mio verno, e d'altre
nevi l'assillo fatale, nel mar di mio Luglio, i miei Sogni,

le vecchie chimere. Né tu, o Estate, sei paga ancora
del mendace tuo sguardo che ai miei occhi qui sempre converti;

e la tua sera vien cruda, nel Tramonto d'oro confuso...
viene a dirmi che poco più di un mese sol ci separa

alle timide foglie pallenti nel cuor di Settembre.

II. M'hanno sepolta nel mare la cetra dorata di Saffo,
né le natanti Ninfe per lei hanno rispetto; ma odiano

che dagli omerici liti lamentino i miseri Aedi
questa Vita sì breve che non brinda niente se non

le inebrïanti mirre, le coppe fatal della Morte.
Perciò io ti dico, o Faone: che quando vien sera ed è Notte,

e tu sogni ghermir la candida pelle di Luna,
e gli arcani dell'Egeo svelar dalle lor sì tenui ombre,

e brami di palpiti furibondi Amor da lei, tua Anima
e Dea, avrai come premio l'eterna illusione dell'Ade...

nel Regno delle nebbie, pur tu vorrai essere l'ultimo
degli schiavi. 

III. I miei occhi guardano fuori le foglie assolate d'un noce,
e ricordan di sinistre congreghe di Sabbath malvagi.

Ma ora che è giorno e la Luna non v'è, questi rami e le ruvide
cortecce e quell'acerbo sapor di erba amara a combattere

l'illusa Fantasia sen vanno onde l'albero, un po'
vecchio e contorto e triste, non è altro che un tronco piantato

su una ripa, in attesa di darmi dei frutti in Autunno.
Ma quando le foglie diventeran gialle e morenti,

io assaggiando le noci, vedrò la mestizia dei spenti
tempi d'Estate, e udrò nel cuore un singulto furioso...

forse l'urlo feroce di una strega che urla il mio nome.

Konstantin Makovsky, La Gioiosa Arcadia, Neo-Classicismo e Pre-Romanticismo russo, Secolo XIX.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXII del Mese di Luglio AD MMXIX.