Ho raccolte le mele che Freya nutre,
quel
forbito segreto della Dea,
l’eterna
gioventù che gli Asi illude.
Scorto
(io) ebbi che era un Sogno e ch’ei mi fea
l’Anima
colma d’una qualche brama,
quando
mi fu il Valhalla che lucea.
Ma
ora il tempo che sfugge un po’ mi chiama,
Froh
sussurrandomi a che lungi è andato,
la
sua gemmendo ad altri di gioia fama.
Dunque
non sento più il canto fatato
che
Loreley declama ai gran relitti,
ma
di tai fior un sfiorir m’è in agguato,
qual
sia una schiatta di guerrier invitti.
Brindo
al Sole che s’empie di grigiore,
alle
caverne delle Norne ossute.
Mi
è sfuggito ogni attimo dell’Amore,
tomba io fui e sono dell’ore perdute.
Illustrazione di Arthur Rackham (1867-1939), La Valchiria Brunilde, Illustrazione per l'Anello dei Nibelunghi, Tardo-Romanticismo inglese, 1910.