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sabato 8 ottobre 2022

Ode anacreontica - Tempo d’Ottobre

Solitario sul calle

attendo la vendemmia,

mi sfugge una bestemmia

al Sol che vive e muor.

 

Là tra le nebbie torve,

qui tra le foglie nere,

addio mie Primavere,

addio sogni d’Amor.

 

Dormo bevendo il mosto,

fingo riposo lungo,

m’attosco con un fungo

per esser sognator.

 

E tu, o èllera cara,

risali sopra il muro,

mi doni un serto oscuro

di nebbie e di dolor.

 

Sei la mia terra-tomba,

sei la mia pia ghirlanda,

lasciami in questa landa

d’etterno viaggiator.

Dipinto di John Atkinson Grimshaw (1836-1893), La Signora di Shalott (The Lady of Shalott), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, 1875 circa. Olio su Tavola, Dimensioni 61,0x91,4 cm. Collezione presso il The Yale Center for British Art, Haven (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VIII Ottobre AD MMXXII.

giovedì 22 settembre 2022

Tracotanze oniriche

Alternanza di sonno e di veglia,

altalena di sbadigli e risvegli…

 

Delirio di una vaga Divinità

tracotante

annidata nei recessi più oscuri

della Notte,

 

o sofferenza

d’un Lucifero addolorato e in lagrime..

o disperato per l’eternità

del nostro Inferno.

 

Si può amare nel ghiaccio

della nostra condanna?...

 

So solo che quando sono insonne -

a un mio comando -

domino i Sogni:

 

li chiamo.. li plasmo.. li creo.

Dipinto di Santiago Rusiñol i Prats (1861-1931), Un Viale d'Autunno, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Impressionismo, Realismo spagnolo, Inizi del Secolo XX. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXII Settembre AD MMXXII.

mercoledì 1 dicembre 2021

Tre Vecchie Poesie di Dicembre scritte nel MMXIX

 I Dicembre

 Oh piovoso Dicembre, tu non agiti

ancora le pallenti nevi. Ma urli

nel sonno del meriggio sofferente

doglia che è questo eterno venir di altre

spasimanti stagioni!....

Né sai aspettare il mio riposo illuso,

né ti dà giovamento il mio cordoglio.

Lasciami fare nel Sogno confuso

quello che adoro, e poi quello che voglio!

 

Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica I del Mese di Dicembre AD MMXIX. Modificata in Dì di Mercoledì I Dicembre AD MMXXI.

Sonetto saffico - Scende al Calar d’Inverno un Fior di Neve

Scende al calar d'inverno un fior di neve.

Io lo sento... nell'erba... nella brina,

saltella come un Sogno. Oh! egli è amico

della mia Notte bianca!

 

Scende; e so che si affretta e dolce e lieve

a baciar questa terra, e che un po' prima

ferisce il cielo con lo sguardo aprico

dell'Anima sua stanca.

 

Ma tu, mio fior, nascondi il freddo eterno,

e conosco il tuo pensiero: che è morta

l'Estate, e che Ebe non ha più un liquore,

 

che tutto è buio, e dolor, e bugia e scherno,

che la Natura dorme e resta assorta

come assorto è il mio cuor nel suo Dolore.

Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica I del Mese di Dicembre AD MMXIX. Modificato in Dì di Mercoledì I Dicembre AD MMXXI.

Tristezza  di Dicembre

Non fu mai così triste il mio Dicembre

adesso che sta venendo l'inverno.

Ma nelle nebbie svanite nel fioco

sguardo del giorno, ravviso lontane

steppe, e ceruli campi, e il loro fango

che si dispiega vicino a me. Allora

mi si risveglia una cura. Non ho

mai sofferto così tanto in cotanta

gioia di saper ridere e soffrire.

Dipinto di Ivan Fedorovich Choultsé (1874-1939), Inverno, Alta Savoia, Svizzera (Hiver, Haute Savoie, Suisse), Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo russo-francese, Prima del 1939. Olio su Tela. Dimensioni sconosciute. Collezione privata.
Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica I del Mese di Dicembre AD MMXIX.

mercoledì 3 febbraio 2021

Noia di Febbraio

 Passano lente le ore del mattino,
come fossero noia esse stesse, come
un insulto protratto nella piova
che fuori, lo so, va dirottamente
a bagnarmi le vie.  Oh attendere eterno! 
Melanconico canto di sussurri 
che non sanno raccogliere l’essenza
profonda e mistica, il loro silenzio
ottemperato dal Nulla del giorno,
sull’oro spento del Sole piangendo,
come Anime congiunte e disperate
nella mia Anima inquieta e solitaria!
Oh chiasso di sogghigni maledetti
che tacciono parole di sgomento!....
E nel frattempo mi annoio di nebbie,
tendo l’orecchio a sentire una frasca,
le cui labbra di legno senza foglie
baciano un volto di piova leggera.
Ed è così che mi annullo nel gelido

Amore dell’Inverno solitario.

Julius Sergius von Klever (1850-1924), Inverno, Tardo-Romanticismo e Realismo russo, 1876.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì III Febbraio AD MMXXI.


martedì 17 novembre 2020

Sonetto - Profondo e immenso delle Nebbie oh Regno

Profondo e immenso delle nebbie oh regno!

Come divori il crepuscolo oscuro

e la vastità eterna del convegno

di tante ombre! Mi dolgo, intanto, al muro

 

della mia sera solitaria, degno

amico del Pöeta, onde al suo duro

cospetto forse mi compiango, segno

d’una rimasta pena o d’un impuro

 

aëre avvelenato e vagabondo.

Ma nella nebbia pur qualche sembiante

di Sogno amato mi chiama e poi fugge,

 

poi ritornando ancor più fremebondo.

E tra beltà e timor sto a te tremante

con l’Anima soffrente che si strugge.

Quadro di Julius Von Klever (1850-1924) Erlkönig - Il Re degli Elfi (sull'omonima Ballata di Johann Wolfgang von Goethe), Tardo-Romanticismo e Realismo russo, 1887.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XVII Novembre AD MMXX.

lunedì 20 gennaio 2020

Non più Quei bei Tramonti

Mi mancano i tramonti dei più miti
ricordi, quando tutto l'orizzonte
albeggia, come un persico fiorito
che getta il Sole su una cimba, sopra
uno stagno che sa di grezza pelle
di rana. Infatti, quella fu la nostra
amata Primavera, ingenua fiamma
perduta. Oh! come sembravano schiusi
gli orizzonti agli sguardi! Oltre le zitte
risaie, oltre le ripe... e i boschi e i monti!....
Ecate, allora, davvero era forse
una benevole Anima di Dea.
"Vieni oltre i sacri termini del cielo
conosciuto!" diceva; e poi ci apriva
i misteri assopiti degli onirici
riti. Ma adesso l'inverno è crudele;
e anche di giorno c'è una fitta nebbia
che imprigiona lo sguardo poco dopo
i nostri ceruli occhi.

Caspar David Friedrich, Un Tramonto roseo di Primavera, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XX del Mese di Gennaio AD MMXX.

domenica 21 luglio 2019

Elegia di Mezza Estate

Arde ovunque la campagna che mesce le vigne alle prime
mature foglie d'oro; né più lungi v'è fresco in cima

ai sì lontani valichi di montagna, ov'è il Sol di Luglio
che il Regno suo esercita. Ma io a questi acerbi e dormienti

mosti, pensando più vegliarde stagioni lontane,
il labbro non attingo, ché di tanta gioia il cuor m'ha dubbio.

Allora l'odor del mare che bolle su qualche
scoglio, e il festoso palpito delle patronali tue Notti,

o Estate, e in più quegli altri mormorii di celie e d'ischerzi,
vengono presto a farmi ricordo che un giorno, domani,

svanirà il tuo sorriso... donde mentre il Tempo trascorre,
avrò io un altro Autunno, la Furia d'un pallido Inverno.

Ultimamente ho cantato più neve che Sol di te, oh Estate!

Simeon Marcus Larson, Un Naufragio di Melanconia, Tardo-Romanticismo norvegese, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXI del Mese di Luglio AD MMXIX.

mercoledì 8 maggio 2019

MELANCONIA

I. Piove ancora sui prati delle flave
ombre di rose. Annegano gli stami
nelle lagrime dei miei occhi funesti.

II. E mi sembra d'Autunno questo vespero
buio.... Mi sembra di un Maggio trapassato
il freddo che odio, la piova sui fiori.

III. Ma anche il Dolor m'è caro in tanta angoscia;
e nel sentir lontano delle nascite
nuove, sovvienmi il Rosario a cullare
quest'Anima rapita da un sublime
sentir d'Iddio.

Herbert James Drapper, Siegfried dinnanzi a Brunnhilde dormiente, Simbolismo inglese, Seconda Metà del Secolo XIX


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì VIII del Mese di Maggio AD MMXIX.