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venerdì 21 aprile 2023

Chôka - Il Silenzio

Voglio il silenzio..

il silenzio dei muti,

 

e dell'oblio,

dei muri solitari,

 

e delle tegole

bagnate tintinnanti,

 

dei campi ignudi

come il deserto d'oro,

 

delle grondaie

di un giorno senza pioggia..

 

e di un vecchio eremo,

di una spiaggia romita..

 

di una spiaggia arida

senza il canto ellenico

 

delle Sirene...

Voglio il Silenzio! Solo

 

il Silenzio, esile

amico dei Pöeti!...

 

E dopo tante

Tempeste, dolce m'è

 

l'Oceano spalancato

in un Abisso muto.

Dipinto di Giorgio Kiernerk (1869-1948), Il Silenzio, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo italiano, tra Scapigliatura milanese e Divisionismo, 1900. Olio su Tela, Dimensioni 170,5x94,0 cm. Collezione presso i Musei Civici, Pavia (Italia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXI Aprile AD MMXXIII.

mercoledì 11 gennaio 2023

Sonetto - L’Onere del Silenzio

Spesso rimpiango d’aver fatto il muto.

Eppure, l’ansia del cuor m’era forte,

fu immane il senso dell’onor perduto,

e io spaurii della Vita e della Morte.

 

Pur or ti sogno, accordando il lauto..

e, chiamando per nom le labbia assorte

del tuo viso, io così oppresso e abbattuto

ti richiamo. Tornate indietro, oh attorte

 

spemi del tempo passato e confuso!...

Ma nulla può tornar e terra e Luna,

in questa Notte cieca senza stelle.

 

Così è la storia di un idiota illuso,

che tanto piagnucola all’idea impura

che per amar si dêe essere ribelle!

Dipinto di Tranquillo Cremona (1837-1878), La Lettrice, Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo, Divisionismo italiano, Scapigliatura milanese, Data non precisata, Seconda Metà del Secolo XIX. Olio su Tela, Dimensioni 105,0x85,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XI Gennaio AD MMXXIII.

venerdì 30 settembre 2022

Dal Caos primordiale

Quando da solo a sola

ma non c’è la parola..

 

Quando nella buia chiesa

una fiamma è sospesa..

 

Quando sogno le tue gemme, le trecce

disciolte e corvine le frecce

d’Amore..

 

Quando prevedi la tempesta che ho,

la tempesta che so di avere

nel cuore..

 

Quando scherzo per smorzar la tensione

d’una muta canzone..

 

Bacio è, dunque, fiutare

interminabili silenzi.

Dipinto di Henry Treffry Dunn (1838-1899), Paolo e Francesca da Rimini (The Theodore Watts-Dunton Folding Press Bed: Paolo and Francesca da Rimini), Tardo-Romanticismo, Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1896-1898. Olio su Tavola di Quercia, Dimensioni 68,5x44,5 cm. Collezione presso la National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, Heelis (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXX Settembre AD MMXXII.

lunedì 13 giugno 2022

Musa

Tu fosti solo un Sogno del mio cuore.

O un passatempo per far Pöesia.

O una scia di speranze illanguidite...

O un’ombra sei tra capriccio e dolore…

 

Piangeva l’occhio.. piangea nel mostrarti

un timido addio in un prato di Sole

e viole. Tacqui. Ricordi?... Ma allora

mi chiesi: “Fanciulla, come baciarti?”.

 

Oh Terra!... Così il Vate ti compiange

perché non sei che una piccola luce

di una truce serata con la Luna

morta. Lo senti?... Lo senti che piange

 

sopra i tuoi passi. Dove vanno?... Posso

seguirti per un attimo, un incanto,

d’accanto, per un Oceano immenso..

tu, figlia di una costola e d’un osso..

 

tu che sei ombra tra capriccio e dolore,

o una scia di speranze illanguidite,

o un passatempo per far Pöesia…

Tu, che sei solo un Sogno del mio cuore! 

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Le Stagioni della Vita (Die Lebensstufen), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Classicismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1834 circa. Olio su Tela, Dimensioni 72,5x94,0 cm. Museum der bildenden Künste, Lipsia (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XIII Giugno AD MMXXII.

mercoledì 16 febbraio 2022

Santa Giuliana. Lied ohne Musik. Romanza senza Musica.

Perché, oh nebbia, devotamente inebri

il mio vïaggio dalla mia finestra

nella campagna muta, un pugno bianco

che desolato si popola di ombre?

Perché nella mattina nuova gli ebbri

tuoi occhi folgoreggiano nella festa

del borgo che si sveglia ancora stanco

come Anime perdute dalle tombe?...

Ma suona il campanile l’alemanna.

Oh Anime, andate e pregate Iddio e il Cielo!

Qui, invece, m’è una tristezza perenne,

un sagittar di angoscia e di dolore..

un naufragio nel verno e nel suo gelo.

Opprimente orizzonte mi tortura,

infatti, e chiamo invan la Vita intera,

invano chiamo Iddio: mi dica tutto,

il vero, il falso. Mi dica quante ore,

quanti giorni.. anni.. mesi mi rimangano.

Però è il Silenzio. Tace la Natura.

Tace la schiera degli alberi in lutto.

Tace il gracchiar del corvo che saltella,

che va sul cornicione della chiesa..

che va a Messa in mia vece, mio vicario..

che vede ancora ogni campo e ogni stella..

che nella presa porta il mio sudario.  

Ed è là, oltre il mantel del corvo nero,

oltre la nebbia, il filar dei cipressi,

il sogghigno finale d’ogni cosa,

irrisoria risata del Signore:

una piccola tomba senza rosa,

la Vita eterna dentro il limitar

del cimitero.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Ingresso del Cimitero (Friedhofseingang), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1825 circa. Olio su Tela, Dimensioni 143,0x110,0 cm. Galerie Neue Meister, Dresda (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XVI Febbraio AD MMXXII.

giovedì 3 febbraio 2022

Σιγή. Sonetto sacro - Non so perché non Mi parli, ma taci

Non so perché non mi parli, ma taci,

come silenzio eterno e burrascoso..

come silenzio dentro il cuore roso,

dentro le nebbie, dentro le rapaci

 

terre romite.. le terre voraci

che Ti crocifiggono tenebroso..

Ti crocifiggono al tuo doloroso

Fato dinnanzi ai volti dei seguaci.

 

Perché.. perché, Signor, non hai parola?

Io a Te la chiedo, ma tutto par vano

ché silenzio sconsolato il Ciel dona.

 

E l’Anima mia attende e vana e sola,

e spera udirTi; ma è il monito arcano

della campana che a Morte urla e intona.

Dipinto sacro di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848–1926), I quattro Cavalieri dell'Apocalisse (Чотири вершники Апокаліпсиса), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo russo, 1887. Olio su Tela, 72,0x136,0 cm. Glinka National Museum Consortium of Musical Culture, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì III Febbraio AD MMXXII.

lunedì 31 gennaio 2022

Sonetto - E nella Sera alterno il Canto.. il Canto

E nella sera alterno il canto.. il canto

mesto al respiro della terra ignuda,

al mondo della Luna bianco e infranto,

alla Natura, alla matrigna cruda,

 

alterno il molle fluir d’incanto

con il silenzio d’una lingua muta,

con lo splendore del notturno manto

che tutto inghiotte.. illude e scruta.

 

Dopo sovviene di nuovo il silenzio,

nel qual vorrei ascoltar di nuovo le ile

e il frinir fragoroso dall’alta erba.

 

Allora m’avvelena un po’ d’assenzio,

e il mio cuor palpitando come un vile

occlude l’estro della Vita serva.

Dipinto di Gaston Bussière (1862-1928), Abbraccio alla Luce della Sera (Umarmung in Abendlicht), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo svizzero, franco-tedesco, 1927. Olio su Tela, 81x65 cm. Collezione Privata in Repubblica Elvetica. Mostra meno
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXXI Gennaio AD MMXXII.

giovedì 18 novembre 2021

Esametri barbari di Silenzio poetico

Si sente di sera una canzone molte triste,

ripetuti spazi muti.. silenzio tremendo che parla..

 

e l’interminabile ombra della nebbia glauca si espande,

donde mi vedo come uno di quei rami spogli e tremanti,

 

con il legno che scricchiola quasi in stille di piova fredda,

con a terra i miei capelli, le foglie appassite che muoiono

 

e che implorano un po’ di vento per fare un ultimo vïaggio

verso lontani campi di battaglia dov’è la pace.

 

E gli äedi non hanno più forza per far trillar le arpe,

son tutti costretti d’Endimione nel fatal sonno,

 

perché malati d’Amore per la Luna che mai li ascolta,

la loro rassegnata vergogna assaporando e il buio,

 

né Ade stesso ha piacere d’un loro giambo - fatto male -

proprio per dare all’Erebo d’essere tremendo la fama,

 

né la melanconica ombra d’Achille vuol che si rimembri

con il canto la sua guerra. Pensa a Pentesilèa. Dov’è?...

 

“Voi rapsòdi avete fatto del mio Amore uno scempio osceno”

e il grande predatore così piange in questo silenzio.

 

È così, oh eroe! È Così! La Pöesia non salva più

dai patemi delle Anime proibite dentro la terra orba,

 

non sfida gli orizzonti del mar popolato dai Mostri,

non sa più sciogliere un cantico che sia un epitalamio a Dee,

 

e si nasconde impetuosa mentre Erato sembra chiamarla

per farsi pettinare i capelli sul peplo del seno;

 

ma ora con me nel regno della dormiente Persefòne

infiniti silenzi schiude e nel cuor la morte eterna.

Dipinto murale di Gustav Klimt (1862-1918), La Fanciulla di Tanagra (Mädchen von Tanagra), Art Nouvea, Simbolismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Post-Impressionismo austriaco, Secessione Viennese, 1890-91. Pittura su Muro, Dimensioni ignote. Kunsthistorisches Museum, Vienna (Austria).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVIII Novembre AD MMXXI.

domenica 14 novembre 2021

Ode alcaica - Una Domenica

Tra nebbia e piova m’assale un brivido…

Oh dolce mia Musa lontana,

or mi manchi e il sorriso tuo è nullo

 

in questo buio silenzio rorido

di Autunno che stilla parole

senza suono, com’è la Natura!

 

Solo le gracchie, qua e là, a scatti, urlano

tra i rami che vedo dormire

e che dicono “Sogniamo noi anche!”;

 

e si appassisce Novembre e si agita

sempre più la nebbia che piange

e che cade per terra a coprirmi

 

e che mi abbuia quel sorriso etereo

nella lontananza crudele

dove ti amo e ti aspetto nei sogni.

 

Poi viene sera, giunge lo spasimo

selvaggio di un cuore impazzito,

e tu ancora mi manchi e mi fuggi,

 

d’un labbio muto risuona Ecate..

sitibondo di te m’anniento

nell’Oltre nascosto del Tramonto.

Dipinto di Jahn Ekenæs (1847–1920), Paesaggio invernale con Scene della Vita popolare (Vinterlandskap med Folkeliv), Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo norvegese, 1875. Olio su Tela, 21x44 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XIV Novembre AD MMXXI.

venerdì 5 novembre 2021

La Locanda di Quelli che si urlavano nelle Orecchie

C’era una volta una locanda dove

gli avventori si urlavano sempre alle

orecchie, perché il Diavolo in persona

spronava gli uni a prendersela con

gli altri; e nemmeno l’oste stava zitto,

per non parlare della moglie! gran

pettegola; e lì tutto facea brodo

per tirarsi e parole e insulti e grida.

Perfino i vagabondi che vi entravano -

per un pasto - dovevano far rissa;

e nessuno da lì poi si schiodava,

perché il Diavolo aveva una gran voglia

di sghignazzare a spese di costoro

e, mentre questi litigavan tosto,

ei potea così mettere le zampe

su qualche scrigno o su qualche streghetta.

Una sera soggiunse, invece, un giovine

araldo che, incurante del baccano,

disse: “Il Re è stanco, torna dalla guerra,

chiede ospitalità tra queste mura.

Promette parte del bottino e, infine,

il rango di cavalieri a coloro

che lo vorranno ospitare”. Ma tutti

erano così impegnati a far chiasso

che nessuno sentì e nessun rispose.

Allor l’araldo partì e il Re andò altrove.

Così in quella locanda ancor per anni

e anni si continuò a far litigate,

e tutti erano orribili, ignoranti

e senza un soldo.

Dipinto di Johannes van der Meer (1632-1675), La Lattaia, Pittura fiamminga, Tardo-Rinascimento olandese, 1658-1660. Olio su Tela, 45,4x40,6 cm. Rijksmuseum di Amsterdam.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì V Novembre AD MMXXI.  

venerdì 22 ottobre 2021

Undici di Sera

Abbaïar di cani da lontano,

con qualche brivido lungo la schiena,

voci di nebbie che esalano Anime

dai campi.. come un sussurro di freddo,

vastità silenziosa e tormentata..

e immagino che dormono le paglie,

la forma in dormiveglia della gracchia

emette dei gridii profondi e rauchi

con l’occhio che si chiude e si apre a stento;

l’eco del cuore mi suona singhiozzi,

 

grido parole di buio.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), La Civetta su un Albero, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1834. Olio su Tela, 25,5x31,5 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXII Ottobre AD MMXXI.

sabato 19 giugno 2021

Sonetto senza Rime - Ora il mio Orecchio è un Abbaiar di Cani

Ora il mio orecchio è un abbaiar di cani,

è il corvo che lamenta un’ombra a sera,

è la risata della solitudine,

come una vetta che grida alle stelle.

 

Fate silenzio! e mi divori Vespero

dal ghigno oscuro, agile destriero

per le paglie del grano che strofinano -

tintinnandole - i ragni della Notte!...

 

Per un attimo.. un grido di gioia.. un brivido,

il momento dei Sogni si avvicina,

e le nottole gridano il mio nome,

 

riverbero di mille terre incognite

donde il mio cuor si fa, come su un monte,

libera fiamma della Luna ardente.

Quadro di Johan Christian Clausen Dahl (1788-1857), Lyshornet vista dalle Montagne, Romanticismo danese, 1837.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIX Giugno AD MMXXI. 

lunedì 20 gennaio 2020

Piccola Storia di un Sussurro notturno

Riverbera ora un biascico notturno,
come un colpo di sguardo da una nuvola,
una parola ignota. Forse è il debile
singhiozzo delle labbra maculate
del vento. 
Ma questo riverbero si appresta a bussare a più porte,
tintinnando le vecchie campanelle,
o in un solletico enorme di piccoli
battenti già grattati da tempo da dita con le unghie
di rame incrostate;
ed entra... entra nelle timide fessure dei santi e natii
focolari. Una volta giuntovi, urla.
"Svegliati, oh nuovo nato! la tua mamma 
dorme e nel sonno dissipa il tuo latte!".
Così anche dalla chiesa è un gridolio,
il Nunc Dimittis per ebbri sepolcri viventi, preganti....
"Nascondi, oh Luna, i tuoi occhi ai più focosi
baci d'amanti nascosti, perduti!".
E tant'altre... tant'altre voci vanno,
si dipanano lungo le spettrali
vie della Notte.
Così quel biascico enorme e notturno
diventa presto un perfido silenzio:
quello dei Morti per malanno e Amore.

Caspar David Friedrich, Inverno, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XX del Mese di Gennaio AD MMXX.