Riverbera ora un biascico notturno,
come un colpo di sguardo da una nuvola,
una parola ignota. Forse è il debile
singhiozzo delle labbra maculate
del vento.
Ma questo riverbero si appresta a bussare a più porte,
tintinnando le vecchie campanelle,
o in un solletico enorme di piccoli
battenti già grattati da tempo da dita con le unghie
di rame incrostate;
ed entra... entra nelle timide fessure dei santi e natii
focolari. Una volta giuntovi, urla.
"Svegliati, oh nuovo nato! la tua mamma
dorme e nel sonno dissipa il tuo latte!".
Così anche dalla chiesa è un gridolio,
il Nunc Dimittis per ebbri sepolcri viventi, preganti....
"Nascondi, oh Luna, i tuoi occhi ai più focosi
baci d'amanti nascosti, perduti!".
E tant'altre... tant'altre voci vanno,
si dipanano lungo le spettrali
vie della Notte.
Così quel biascico enorme e notturno
diventa presto un perfido silenzio:
quello dei Morti per malanno e Amore.
Caspar David Friedrich, Inverno, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XX del Mese di Gennaio AD MMXX.
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