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venerdì 4 febbraio 2022

A Dio

Non mi acquieta il Silenzio, quel Silenzio

profondo.. unico.. amaro: la marea

che batte le onde senza più rumore

sugli scogli, l’Oceäno maligno..

il vento sulla duna senza fischio,

un tacito sogghigno di una iena,

la Notte atona e muta come tomba…

Nessuno che mi risponda dall’altra

parte! Vorrei sentire la sua voce,

sapere il Nome da non pronunciare;

ma è solo un tuono di battiti smorti

d’orologio. È un naufragio dentro il Nulla,

in un eccesso di Libertà orrenda

che non comprendo, che mi inquieta e sgrida..

che mi fa chiedere: “Io, ormai, sono forse

maledetto?”.

Dipinto di Guido Reni (1575-1642), Ecce Homo (Ecco l'Uomo), Tardo-Rinascimento, Barocco italiano, 1639-1640. Olio su Tela, 60,0x45,0 cm. Department of Paintings of the Louvre, Museo del Louvre, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì IV Febbraio AD MMXXII.

giovedì 3 febbraio 2022

Σιγή. Sonetto sacro - Non so perché non Mi parli, ma taci

Non so perché non mi parli, ma taci,

come silenzio eterno e burrascoso..

come silenzio dentro il cuore roso,

dentro le nebbie, dentro le rapaci

 

terre romite.. le terre voraci

che Ti crocifiggono tenebroso..

Ti crocifiggono al tuo doloroso

Fato dinnanzi ai volti dei seguaci.

 

Perché.. perché, Signor, non hai parola?

Io a Te la chiedo, ma tutto par vano

ché silenzio sconsolato il Ciel dona.

 

E l’Anima mia attende e vana e sola,

e spera udirTi; ma è il monito arcano

della campana che a Morte urla e intona.

Dipinto sacro di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848–1926), I quattro Cavalieri dell'Apocalisse (Чотири вершники Апокаліпсиса), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo russo, 1887. Olio su Tela, 72,0x136,0 cm. Glinka National Museum Consortium of Musical Culture, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì III Febbraio AD MMXXII.

martedì 10 marzo 2020

Non sento più Suonare le stridenti


Non sento più suonare le stridenti
campane, onde il silenzio più perenne
sulle mie orecchie domina. Né i lenti
giorni passano, né odo del trentenne

viver mio la beltà, né i suoi lucenti
occhi mi tornano indietro. Ma indenne
pur sono in questo mondo di dementi
spettri, dove i primi stormi le penne

loro liberamente all'atmosfera
elevano…. Eppure, questo muto
tuo sguardo, o marzo, la mia gioventù

e quella d’altri avvelena; e quel che era,
fors’anche il suono dei bronzi, è perduto,
sotto l’occhio d’un Dio che è, sarà e fu.

Jakub Shikanader, In Riva al Lago, Tardo-Romanticismo germanico e boemo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.