Non
sento più suonare le stridenti
campane,
onde il silenzio più perenne
sulle
mie orecchie domina. Né i lenti
giorni
passano, né odo del trentenne
viver
mio la beltà, né i suoi lucenti
occhi
mi tornano indietro. Ma indenne
pur
sono in questo mondo di dementi
spettri,
dove i primi stormi le penne
loro
liberamente all'atmosfera
elevano….
Eppure, questo muto
tuo
sguardo, o marzo, la mia gioventù
e
quella d’altri avvelena; e quel che era,
fors’anche
il suono dei bronzi, è perduto,
sotto
l’occhio d’un Dio che è, sarà e fu.
Jakub Shikanader, In Riva al Lago, Tardo-Romanticismo germanico e boemo, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.
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