La sera mi è solitaria e mi illude
con i suoi Sogni, con le mie visioni,
con il silenzio, le parole crude
di mute canzoni.
La sera del sabato è deprimente,
con le altrui feste e gli
innamoramenti,
con il chiasso che sento proveniente
da mille torneamenti.
E il sabato scivola via e non torna,
non torna questa gioventù che rugge
e questo Sogno che quando s’aggiorna
irridendo fugge.
Perché.. perché non posso veder le
altre
stelle, sentir la terra, udir la sera,
spettatore di semplici ribalte
da una scogliera?...
Già!.. perché devo accontentarmi ancora
solo del buio della notte ventura!
dove non c’è astro, e dove non la
infiora
pallida Luna.
Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, La Sera di Pasqua, Sabato XVI Aprile AD MMXXII.
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