Non sento più aër fresco intorno,
né mai il flüir delle parole umane
né vedo il volto degli amici, il
giorno,
né le piazze con le loro fiumane.
Sì, della vostra mancanza lo scorno
intendo! ma lo affronto con le vane
spemi perdute e attendo quel ritorno
di me che non viene per cause insane.
Eppur volevo solo del sorriso;
ma adesso mi ritrovo solitario
in un dolor profondo che non sfama.
E nel silenzio, infine, m’ha conquiso
un gran tormento interiore, un sudario:
la Vita che per nome già mi chiama.