Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Poesie sul Freddo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Poesie sul Freddo. Mostra tutti i post

domenica 6 febbraio 2022

Impressioni - Tremori e Brividi

Bianca la nebbia intensa il debbio infuoca

del Sol che luccica solo parole

giacché il suo incanto dai candidi manti

non s’è scorto. Ma qui freddo ormai è il Tutto,

un tremulo tremore di cotanti denti,

un brivido d’ebbrezza ebbra di breva,

un tristo sogghignar di truce inverno,

un ticchettio di tristezza tremenda…

Distrutto, trito nel tratto di strada

che porta a casa tra i brividi tetri,

attorno affogo in un tremito etterno.

Dipinto di Anton Jonsson Genberg (1862-1939), Paesaggio invernale con Montagne (Vinterfjällandskap), Impressionismo, Post-Impressionismo, Puntinismo, Realismo paesaggistico svedese, Inizi del Secolo XX. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VI Febbraio AD MMXXII.

mercoledì 8 settembre 2021

Brividi

Cinerino m’è l’aër di Settembre,

mi sembra buia la sera che sovviene

e la melanconia di questo istante

mi scuote, come brivido, e mi parla.

 

Dalla finestra incrociata le tempre

del primo freddo le mie mani piene

di vento assiderano, come molte

spade di ghiaccio… E vien l’ora di cena,

 

l’ora dei primi brividi autunnali,

il ticchettio che mi chiama a guardare

il grigiore di nuvole errabonde

sopra le ali dei piccoli aironi,

trascinatori dei miei desideri.

 

Insiste, intanto, in me un brivido gelido,

un’isola di ghiaccio in mezzo al mare,

pallida come ragnatele argentee

sulle paglie smagrite dell’Estate,

covi di ragni e di bellette profonde.

 

Né si placa, se guardo il Sole ancora

estivo, né le foglie ancor virenti,

né il gomitolo caldo dei sentieri

che il canto lieto delle rane bacia.

 

Ma diventa più forte quando sento

i cani della cascina che abbaiano,

come se mi mordessero feroci,

come uno sfregio di odio alla mia faccia.

Poi due lagrime appaiono al mio sguardo.

 

Ho due colpi di tosse… Smarrimento!

Raffreddore, veleno per disii…

Mi agita brividi anche il corno muto,

immaginato di una ignota caccia,

mentre la notte mi fa ancor più triste

e si appresta a sconfiggere ogni lume.

 

Un sol momento.. due o tre luccichii…

Dopo, tutto si spegne interminabile

battaglia di ombre e spiriti aggressivi,

prosieguo eterno dei sanguigni Raudii.

 

Brividi! Brividi! e nient’altro.. agile

pugno di brividi orrendi e furiosi,

come nei vorticosi girotondi

delle Silfidi, come aspri pugnali

col sanguine di Cesare che muore.

 

Ma anche se è bello questo senso freddo

simile a un grido di pugna e di guerra,

mi manca da scaldarmi un vino caldo,

delle gocce di miele per golosi,

altre braccia, due abbracci vagabondi,

la coperta divina dell’Amore.

Dipinto di Konstantin Egorovič Makovskij (1839-1915), Ophelia, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo, Simbolismo russo, Gruppo dei Pittori girovaghi (Peredvizhniki),1884. Olio su Tela. Museo di Arte regionale, Samara.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VIII Settembre AD MMXXI.

domenica 15 dicembre 2019

Il Cristallo di Neve

Oltre le estinte vendemmie precipitano
sassi ghiacciati.
Ma tu chiamali neve!
Chiamali con il nome della brina!
Chiamali con i corni della nostra
lontananza perduta!
Eterna, irremovibile, perenne 
interminabil Notte, allora, a noi
risponderà di trista e tumultuosa
pena. - Per sempre divisi il mio dal
tuo orizzonte, mi restano due Sogni
e un cristallo di neve.

Joseph Farquharson, Paesaggio innevato di Giorno con Pecore, Tardo-Romanticismo scozzese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XV del Mese di Dicembre AD MMXIX.

Elegia - Inverno MMXIX

Voi, o ombre della Notte, discendete lente e leggere
sulla gelida nebbia.
Oh ombre! Oh ombre selvagge!....
Oh sera! Oh meriggio!.... Procede l'inverno nel vostro
tenebror di discordia, sui rami spogliati, sul freddo
suolo, sugli stagni muti... non so su quant'altro, fors'anche
sulle mie guance fredde
che si screpolano al vento, come fan le mani nei guanti.
Frattanto, intorno, la prima tormenta
ulula le sue note argentee e ferree.
Le urla al mio sonno, le grida alla mia
veglia. D'intorno, silenzio di steppa.

Joseph Farquharson, Pomeriggio in Inverno con Corvi e Impronte, Tardo-Romanticismo scozzese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XV del Mese di Dicembre AD MMXIX.

martedì 19 novembre 2019

Attimo notturno d'Autunno

Questa sera c'è un cielo grigio-viola,
un preludio alla neve. Forse a poco...
a poco scenderà il nevischio. Poi
i bianchi fiocchi

mi saranno graditi. Ho freddo, oh sera!....
Sento piovere fuori. La finestra
socchiusa mi dà spiragli di vento.
Scendono i ghiacci.

Allora, quasi sovvenendo al sonno,
odoro io forse le foglie bagnate,
i rametti che scricchiolano piano,
le vie piene di neve.

Ma poco oltre, tra i campi dell'amata
campagna, so che sta una cappellina.
So che vengono i Sogni e le speranze,
che il ghiaccio schiaccia una piccola croce,
sotto il mio sguardo.

Aiutami tu, oh Signore, a non disperare dell'inverno
che viene!

Peredvizhniki (Gruppo dei Pittori-Girovaghi), Una Foresta nella Neve e nel Ghiaccio, Tardo-Romanticismo russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XIX del Mese di Novembre AD MMXIX.