Alla finestra: stille bianche di acqua,
invisibile azzurro e trasparente,
come un dipinto puntinato di ombre;
qual è il colore di una goccia di
acqua?...
Poco innanzi, dei rami secchi e stanchi
con le foglie giallo-ocra, oro d’Autunno,
mentre le gocce scivolano giù
dal vetro disegnando il cader stesso
di quel fogliame, come vie dirette
verso il luogo dei nuvoli piangenti.
I tetti dei vicini qua e là grondano,
ma sempre alla finestra, come un quadro
incorniciato da stipiti e vetri.
Sento passar la pioggia che ride,
tintinno di pozzanghere di strada.
Alla finestra ora si aggiunge il fumo
del tè caldo col suo miele un po’
asprigno,
il gridio dei biscotti masticati
e con il vecchio oriuolo che pronunzia
lo scorrere delle ore, simulando
i palpiti d’un cuore che canticchia
e con quei sogni che volgono a vette
tibetane ove immagino raccogliere
le foglioline che bevo e sorseggio.
Ed era il pomeriggio. Ora, è sera.