O sera, tu che piovi, dimmi.. forse
la Primavera ad annunziare vai
a pianto simile. Ti odo!... Non stai
che sussurrando. Forse.
Vai discorrendo. Dialoghi con me.
Siam seduti all’arcolaio di un fiore.
Senti?... Sta per sbocciare nel dolore
della tua terra umida… Perché?...
Sta per nascere sotto la grondaia.
Allora io sarò qui per compatire
il suo naufragio e il reciproco ordire
di tante lagrime, per la grondaia.
Ma là fuori è buio, ancora è il buio.
Ritorna
quella mestizia dell’inverno. Torna
Persefòne nell’Ade.. l’Infinito
nelle nebbie, ritorna.. l’Infinito
che piange per me innumerevoli onde
di piogge vagabonde.
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