Sento nel buio di questa mia mattina
come
qualcosa di ferreo e di pioggia
che
lentamente si appoggia
sulle
tegole, suonando canzoni.
D’un
tratto, è il primo sparo della caccia.
Si
raggelano i covoni.
Volano
i corvi, in alto, rallegrandosi.
Muore
la vittima: è uno stormo messo
in
croce sul dorso di un sasso di piombo
che
lascia sul bordo dello strapiombo
dell’aria
lo stesso tuono del lampo
e
la paglia insanguinata di Morte
sull’orlo
di un campo.
E,
nel frattempo, come questa pioggia,
come
le prime vittime di guerra,
cadono
le foglie
nei sepolcri tremendi della terra.
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