Impiccato con la corda del vento
su una ramora d’albero d’Autunno,
dondola precipitando il mio cuore
come fanno le foglie moribonde.
C’è sempre una stagione per brillare
di sogni e ce n’è un’altra per morire,
un lungo sonno.. un sonno tra le
nebbie,
tra capelli un po’ grigi e gioventù.
C’è sempre, dunque, una condanna a
Morte
per un Amore nato dentro il Sogno..
resurrezione - forse - in Primavera.
E chiuso.. stretto, stretto nella
buccia
d’una castagna, al caldo della terra,
ruggisco inerme al Destino che grida.
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