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sabato 4 settembre 2021

Sonetto d’Autunno senza Rime - Freschezza di una Dea sei Tu, o Tersicore

Freschezza di una Dea sei tu, o Tersicore,

quando richiami del primo Autunno ombre

di fiori concitati alla tua lieve danza,

com’è il Sole che brilla tra i tuoi veli.

 

Ma, del tuo cuor ambendo un dolce palpito,

io tra quei la tua essenza vò cercando

e il tuo Mistero. Eppur le labbia tacciono

e mi rapisce il silenzio ed Erato urla

 

canti di folle Pöesia nel buio

della pallida Luna. Allor mi sei

di conforto e mi sibili una speme.

 

Ma col mio cuor che sanguina e va a pezzi,

non so ancora se vivere o morire

dopo aver ascoltato il tuo sorriso.

Dipinto di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), Canzoni di Primavera (Chansons de Printemps), Accademismo, Neo-Classicismo francese, 1889. Olio su Tela. Collezione privata, ex M. Knoedler & Co., New York.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato IV Settembre AD MMXXI.

lunedì 27 gennaio 2020

D'Inverno le Danze notturne

V'è dell'epico morbo nelle danze belle: gli sguardi
dei Sogni che si scrutano, rimembrandosi poi

gli uni degli altri. Tace la Notte, profonda, silente,
Anima buia che ridisegna le ombre

fugaci. Nient'altro che l'inverno! Danza la Luna
bianca, con l'occhio smorto, tagliato un po' a metà;

e nel vagabondo esilio d'una via perduta nel cielo,
riporta presto questa sua danza assente

all'incantevole incubo della sola Vita. Ella gira,
danzando, intorno ai gelidi stipiti della nostra

Morte.

Alexei Kondratyevich Savrasov, Paesaggio invernale in Riva al Fiume, Tardo-Romanticismo russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVIII del Mese di Gennaio AD MMXX.

sabato 19 settembre 2015

Sensazioni e Ballerine

Fingere è l’Arte del Ballo e dei suoi corni, e…
e delle sue lagnanze e dei traversi flauti -
ov’è un fatuo fuocherello antico! - e…
e vanno maschere e, - ivi - e, - or - di donne in scialbi veli, e…
e sete leggere sulle forme e, -
pizzi fatali per l’occhio carnale che le osserva e; - nei giorni
delle lor orme, - ombre - e
delle campestri danze, - così tra i violini va il disgelo
sui fiorellini
dell’autunno eloquente che sovviene. - E - oh voi, Villi meste e, -
fanciulle danzanti e, -
Eumènidi e, - voi, oh Ondine e, - allegri e nudi tacchi
di soffice velluto bianco e, - che
avvolgono in abbracci i piedi infantilmente morbidi e, -
di seta, oh Sìlfidi e, - Ninfe, in melliflui e molli bivacchi,
dove bevete foglie, or
così ballando qui rallegrate le mie ombrose foreste e, - e…
e i miei boschi frementi, - e…
e nel vostro danzante tacchettìo -
con voi - oh sì! - danza anche, - sì! anche - in petto il cuore, - che è il mio
flauto d’un sogno magniloquente e puro, e…
un sogno che si sperde nel vespro, quando il cielo si fa più oscuro!


Massimiliano Zaino di Lavezzaro



Sabato XIX Settembre AD MMXV