Freschezza di una Dea sei tu, o Tersicore,
quando richiami del primo Autunno ombre
di fiori concitati alla tua lieve danza,
com’è il Sole che brilla tra i tuoi
veli.
Ma, del tuo cuor ambendo un dolce
palpito,
io tra quei la tua essenza vò cercando
e il tuo Mistero. Eppur le labbia
tacciono
e mi rapisce il silenzio ed Erato urla
canti di folle Pöesia nel buio
della pallida Luna. Allor mi sei
di conforto e mi sibili una speme.
Ma col mio cuor che sanguina e va a
pezzi,
non so ancora se vivere o morire
dopo aver ascoltato il tuo sorriso.