Tu mi ripeti le buie e gelide
bestemme del tuo inverno, o rosea
primigenia alba, quando nel pavido
orizzonte impallidendo aliti
i vagabondi tuoi erranti spiriti.
Ma lucendo e ansando sui tristi
sentieri della Notte cupa,
è così che somigli a lei,
che è la perduta mia gioia. E l'orrido
baratro fosco di Sogni e d'incubi
tu copri d'un lume.... Silenzio!
Allor risplendi su' i miei aridi attimi;
ma per poco... com'è un'immagine
di una Primavera che muor.
Feodor Vasilyev, Un Paesaggio montuoso in Ucraina, Romanticismo russo-ucraino, Prima Metà del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì X del Mese di Febbraio AD MMXX.