Ma il cielo pallido risplende estatico
al cader della prima neve: e un flebile
soffio invisibile narra alle ramora
dei platani la verità.... Ora nevica.
Nevica su' agili spettri di nuvole,
sulle vie bianche della più oscura Ecate,
sopra le tegole dove cinguettano
gli ultimi passeri e le prime rondini.
Nevica su' orridi stagni dai ceruli
occhi selvaggi, e sugli spogli frassini,
che un po' mi guardano stupiti e stolidi.
Allor nel gelido manto del tremulo
inverno anch'io imparo a nevicar.... Lagrime
dall'occhio scendono... fredde lagrime
soltanto.
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| Arseny Meschersky, Paesaggio invernale con Slitta e Ghiaccio, Tardo-Romanticismo russo, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì III del Mese di Febbraio AD MMXX.
