Sento che è già il tempo e l’epoca
di Pöesie morte e odi pallide,
donde il Pöeta un fuorilegge
somiglia. Fèrmati! Pensa!... E lasciaci
calmi nei nostri Sogni di petali_
e negli altri Sogni d’Amore e i cantici
apollinei. Perché ci temi?...
Siamo solamente dei rapsòdi.
Siamo soltanto gli ultimi zingari
di un mondo grigio, come le rondini.
Lasciaci in pace!... Non toccare,
oh folle, l’Albero della Vita!