Scendono secche le foglie sul ponte,
sugli stagni reconditi e bui, sulle
umide terre allevate da un bacio
della piova leggera.
Dappertutto, così, per l'orizzonte
s'espande un lezzo di fredde betulle,
di ciliegi bagnati, di un bel faggio
ferito dalla sera,
di bacche amare gelate, di un fonte
un po' ghiacciato, di nebbie-fanciulle,
di muschi che superstiti da maggio
gridano una preghiera.
Ma le tue ombre passeggiano romìte,
calpestano leggere queste foglie,
nei tuoi occhi hai il cielo che tramonta presto.
Tra le querce assopite
così tu vai; e zittisci. Nè sai che doglie
nel cuor io sento; e che il tuo ponte è mesto.
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| Julius von Klever, Foresta rossa d'Autunno con la Neve, Tardo-Romanticismo lituano-russo, 1911 |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì VI del Mese di Novembre AD MMXIX.
Nota tecnica dell'Autore: la presente Poesia segue uno schema da me "inventato" e chiamato "Canzone-Sonetto". Si tratta di un Sonetto con tre Quartine e almeno due Terzine, con schema rimico che in questo caso è: ABCd ABCd ABCd EFG eFG.
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