Il Buio della Sera alla Finestra
Il buiö della sera alla finestra
io vedo; e la brevità dell'Estate,
e di Settembre le nebbie che a fiate
prime si mostrano, e la nube mesta
annunziatrice della Notte, e questa
attesa d'un che d'ignoto, a me odiate
ombre riportano. Ahi! né le pacate
ore mi sono care, né la desta
scintilla della Luna più mi aggrada
in tanto buiö. Ma dentro, pur lento,
un udir legger di gioia ho io nel cuore
come d'un Sogno che chiama; e la rada
di questo mar notturno in un momento
mi s'allumina e dice inni d'Amore.
Splendon le Vie lontane e sopra i biondi
Splendon le vie lontane e sopra i biondi
campi le nubi della sera, e quella
Luna che timida albeggia, profondi
sguardi del vespero. Ma la rubella
strada che ammiro, dove vagabondi
corvi bisticciano oscene budella
di caccia, a me di sprezzo grida. E i tondi
rami del noce che una pìccol stella
di fioco lume ghermisce, e i latrati
dalle cascine diroccate, i quai
mattoni stanno spogli al freddo, e il raggio
oscuro della Notte or di sprezzati
incubi mi circondano. Né i guai
m'opprimon. Ma di sognar ho io coraggio.
Addio! Oh esequie d'Estate! il tuo santo
Addio! Oh esequie d'Estate! il tuo santo
avello ancor s'aprirà per un anno,
la ghirlanda intrecciando con il canto
della vendemmia. Né èllera né affanno
a te... a me mancheran; né più d'accanto
ti rivedrò sì presto. E grideranno
i giorni in questo passeggero pianto
di nebbie, e tante Notti specchieranno
le steppe con la neve, e le bufere.
Ma tu non sei ancor pago, oh malvagio Ade!
che trattieni per sempre Persefòne!
Allora sono più lunghe le sere,
il luminoso giorno presto cade,
ed è questa, o Ade, la sua pia canzone.
Hans Andersen Brendekilde, Autunno, Tardo-Romanticismo scandinavo, Seconda Metà del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Venerdì XX del Mese di Settembre AD MMXIX.