ha duolo. Era la neve. Era la Luna.
Fu il labbro e muto, e cupo e bello e sordo,
nell'immensità della mia sventura.
Né tu, d'inverno amata ombra, l'accordo
mio forse più rimembri; né la cura
ch'io ti nudrì segreta.... Ma, ora, ingordo
di Dolor, ti ripenso.... - Oh Notte oscura!
Oh sera di gioie perdute nell'alvo
dei Sogni istrioni!.... Né sai il fiele
che il tuo silenzio mi diede, né il fine
sottil veleno. Eppure ora son salvo.
Ma rimembrando bevo un aspro miele
di un nettare stillato con le spine.
Ho bevuta una rosa dalla parte
dove punge di più.
Caspar David Friedrich, Luna che sorge sopra il Mare, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX. |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVII del Mese di Maggio AD MMXIX.
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