Oh sera purpurea,
è sangue la tua porpora,
è terra questa pallida
stella che sibila,
è terra quella squallida
Luna, è notte algida,
è un giorno gelido
mentre qui piegasi
nel prato un piccolo
fiore vicino all’ellera,
un semplice petalo,
un petalo tacito
pieno di lucciole,
pieno di cantici
di erbe che friniscono;
è freddo il tuo fascino,
è sempre mùtolo
il tuo sguardo violaceo,
e non risplendono
le stelle e non cantano
i grilli, non parlano,
ma parla la serica
notte, sussurrano
i sogni negli attimi,
passeggiano i fantasimi
a braccetto, sorridono,
ricordano romantici
amori, risorgono
le Villi, danzano,
svaniscono gli spasimi
in cuore, si agita
il vento, dondola..
e dondolano
le foglie e i ceruli
rami nell’avido
nero, e dondolano
i ricordi che vagolano
lontano, che chiamano
nomi invisibili;
è santo il tuo splendido
nome di impavida
Luna, è santo il tuo alito
di loti onirici,
agitazione avida,
dolce sonnifero,
blando narcotico,
è un letto morbido
per riposare esanimi,
riveder alzatisi
la nuova alba, deliba,
libera l’Anima,
attende l’orgoglio avido
di nuovi sogni.
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Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Immagini di Paradiso, Martedì XXVI Aprile AD MMXXII. |