Non
più questa or verrà sera d’Estate
donde
gli occhi miei vedranno e ombre e brume;
e
or le mietute spighe illagrimate
quelle
nebbie sì a pàscer n’andràn che implume
sovr’esse
il mio miràr volàr vuòl che Vate
si
considera; e d’ansie e or torve e or brune
così
il mio cuor si rïempie alle fiate
‘ve
al Tramonto ei vedrà del Sol il lume.
Allòr
m’immergo in tanta Notte oscura,
la
qual si tace del mio respìr mesto;
e
in così molta foschìa è il suo fetore.
Pietà
di me, oh tu! oh sovvenuta cura!....
E
viènmi in sonno un sentìr più funesto
che
non so se fia un Sogno. Ma è dolore.
Carl Spitzweg, Il Cacciatore e la Fanciulla, Tardo-Romanticismo tedesco, seconda Metà del Secolo XIX |
Massimiliano
Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica VIII del Mese di Ottobre
dell’Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.
Nessun commento:
Posta un commento