Tu,
o Autunno, così a me vieni, e sempre
osi
riportarmi da ogni via
le
ricadute foglie che dal ventre
del
primo vento cadono; e languìa
pur
da tanto l’Estate co’ sue tempre
selvagge,
e il Sole suo, e dunque venìa
sì
svelto ottobre e sua nebbia. Ma mentre
penso,
m’è dolce ‘l scrìver Pöesia.
Infatti
m’è d’incanto la vendemmia,
che
è un’ultima gioia prima dell’inverno;
e
d’incanto, degli occhi oltre i confini
vado.
Mi fondo nel Tutto, oh bestemmia!
e
sono vento tra fango ed Eterno,
un’impiccata
ombra agli aghi dei pini.
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato VII del Mese di Ottobre dell’Anno
del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia e di Fede AD MMXVII.
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