Guarisci presto, oh Ebe, dal tuo morbo
che è Novembre finita la vendemmia,
quando la prima febbre viaggia lungo
la neve fredda
che inizia a scendere sui freddi vitigni!
Io, infatti, bramo ancora i tuoi sereni
calici, sguardi eterni d'una Dea
sempre gioiosa;
e attendo nuovamente nella steppa
dei campi congelati, che tu riempia
di parole fuggevoli il silenzio
nero del giorno.
Sì! perché, mia Ebe, i miei Sogni son
come una pianta di èllera selvaggia:
s'arrampicano sul vento, ma hanno
in terra le radici.
Ti sia melliflua la febbre crudele
nell'infinita Morte dell'Autunno!
Peder Mork Mønsted, Un Paesaggio invernale con Alberi e Legna, Tardo-Romanticismo austriaco, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIV del Mese di Novembre AD MMXIX.