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sabato 31 ottobre 2020

XXXI Ottobre

 

Sonetto senza Rime - M’inseguono le Nebbie tremolanti

 

M’inseguono le nebbie tremolanti,

con i rami che strillano di Morte,

donde gli spettri malvagi i dispetti

ripetono del timore più crudo.

 

Allor ormai i miei passi conto, sì che

le Norne - i roghi accendendo del vespro -

le scheletriche mani su me aguzzano

beffarde, al volo di un ner pipistrello.

 

Davvero non ho mai sognato accorti

Misteri a testa in giù… aprir gli occhi a un tratto

e veder - sotto - la spoglia terra…

 

sentirmi richiamar col nom Vampiro,

mentre, abbracciando con l’ale la notte,

poso i piedi sugli astri e sulla Luna.

 

Sonetto senza Rime - O dolce o Scherzo… o Follia o Tenebrore

 

O dolce o scherzo… o follia o tenebrore….

Per una caramella sono un Mostro?....

Ma, come un bacio alle Villi svanite,

impallidisce nel Nulla la nebbia.

 

Due bare, due occhi di donna… di tigre…

merletti di Carnevale… oh tu, maschera!

Aggirarti t’ho vista per le tombe

a leggere quei nomi sulle croci….

 

Lascia il riposo alle vergini suicide,

culla gli ossami dei matti e dei bruti,

mostra a tutti l’orrore del tuo volto!....

 

Siediti e bevi! Bevi il vin dei Morti!....

Rabbrividisco sognando nel mar

di queste bave, le brume infernali.

 

Sonetto senza Rime in Stil di Fantasia slava – Oh Nichnytsia, profondo Error del Buio

 

Oh Nichnytsia, profondo error del buio,

di questa steppa scrutatrice infame!

Tu chiami dai sepolcri le tue Villi,

le Rusalki dai vortici del lago.

 

Tutta la Notte è una menzogna orrenda,

un gorgoglio di fiumi sanguinari.

Senti! I destrieri galoppano svelti

e sicuri, ma tu, o spettro, li vai

 

a divorare, e li disperdi altrove.

Così mi trovo tra le nebbie orrende,

e i singhiozzi dei lupi che hanno fame.

 

Frattanto annego nell’onde del fiume,

cercando svellere un bacio alla Luna.

Tra le ninfee è la Rusalka assassina.

 

Quadro di Witold Pruszkowski (1846-1896), Il Drago di Wawel, Tardo-Romanticismo polacco, 1884.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXXI Ottobre AD MMXX.

giovedì 31 ottobre 2019

Halloween - Le ultime Villi

L'ultima volta che io v'ho viste foste
come raggi di Sole che svaniva
ai marmi delle croci sepolcrali.
Lì vi chiamava la regina Notte,
lì pronunziava il nome vostro il vento;
e danzavate con le mosse toste
di chi è colpito da un truce tormento.

Villi, sorgete, bruciate le tombe,
gli sterpi, le betulle, i freddi salci,
a piedi ignudi ballate la ridda,
saltate con i teschi, con i calci,
al suono di cornamuse, di trombe,
di violini scordati dalla Morte!

Ma la nebbia di un giorno di Novembre,
così sottile, così densa e folle,
anche a voi infonde paura e cordoglio.
E mi rimane dopo queste tempre
d'un incubo o di un Sogno, un tristo colle,
e questo scialbo, sì dolente foglio.

Giuliano Bartolomeo, Le Villi, Tardo-Romanticismo italiano, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XXXI del Mese di Ottobre AD MMXIX.

sabato 26 settembre 2015

Alle Villi del Reno

Nude ombre di Villi v’èran. Danza
fu d’un sepolcro, e del suo nubile ossame.
All’arpa tra le nebbie una romanza
uno spettro lagnava. E era il ciel rame

del nascituro vespro, e i fior fragranza
dell’empia Morte. E danzava al fogliame
la mascherata vergine. Doglianza
non fu che di dolore, oh cuor di dame!

Era la selva una notturna stanza
d’un ballo eterno, e sconfinato e infame.

E io che qui sogno il vostro inappagato seno,
che vi dirò, oh mie Villi? Forse i canti
funebri e mesti, e i lamenti del Fato, ergerò; i

miei sogni inavverati, e i spiri infranti
da un vano Amore e da un fior trasognato. E…
e voi - voi! - conterete i miei aspri pianti, e al Reno

mi ondeggerete; e il vostro spettro orbato
di tanta Vita, e i pepli d’adamanti

or saranno i miei manti. E almeno
potrò gridàr che ti amai, oh tu, fanciulla,
sogno ghermito nel volo del Nulla!


Massimiliano Zaino di Lavezzaro



Sabato XXVI Settembre AD MMXV